Taranto – Non è possibile pensare ad un centro di eccellenza per la salute e l’oncologia, quando ci si trova dentro e ci si lamenta dell’organizzazione.

Qui Emiliano, che pure è venuto a pontificare a Taranto presso il Moscati, ha toppato, la sanità è senza risorse.

Riportiamo quanto da lui detto recentemente in una visita di inaugurazione di un centro pnemologico a Taranto (riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno):

«Questo – ha detto Emiliano – era un vecchio ospedale complementare al Santissima Annunziata e adesso cambia denominazione e diventa l’Oncologico di Taranto (il riferimento è al Moscati che sta al Paolo VI).

Si inserisce nella rete oncologia pugliese e verrà rinforzato con tanti macchinari.

Il fatto che in una città come Taranto non esistesse un autonomo reparto di Pneumologia era una cosa incredibile perché questa è una città in cui le malattie cardiorespiratorie sono centrali e purtroppo portano a moltissime morti anticipate a causa delle emissioni inquinanti dell’Ilva»

Smentito dallo scrivente cronista che è stato ieri tutta la mattinata.

C’era nei volti degli astanti una sorta di rassegnazione, ma vengono da Bari, dalla provincia, dalla Calabria, oltre cento persone in un giorno per una visita di controllo al reparto di ematologia.

Si aspetta fino a cinque ore. Si trovano persone in cura, altri degenti, alcuni per una prima visita, tutti in un calderone con personale in affanno.

Anche i medici che dovrebbero fare meno di 10 visite al giorno e sono costrette a farne molte di più.

Senza nulla togliere alla loro bravura, ma si vede che hanno fretta di chiudere la visita anche senza tralasciare nulla, e questo a onore della professionalità

Dai discorsi degli stessi operatori (paramedici) si sente di medici andati via, di personale insufficiente. In una città come Taranto, dove si sta per finire di costruire un grande ospedale, San Cataldo, questo è il biglietto da visita?

Allora va ribadito, – e il nostro ruolo è questo – , di fare un’indagine seria sulle disfunzioni presenti, verificare le quote di personale necessarie e l’organizzazione con le sue falle e cosi dare una sterzata e promuovere un cambiamento concreto e non a parole.

La Città di Taranto merita molta più attenzione dalla politica.