Il prossimo 6 ottobre si terranno le elezioni di secondo livello per il rinnovo del consiglio della città Metropolitana di Bari (ex Provincia) e il cosiddetto campo largo cercherà di sostituire Decaro con il suo, oltre che di Emiliano, ex capo di Gabinetto Leccese.

BARI – Come al solito la partita sarà impari e sleale perché il centrosinistra ha presentato due liste contro l’unica lista del centrodestra, Michele Emiliano ne presentò 15 alle regionali contro le 5 di Raffaele Fitto. I candidati, 18 per ognuna delle 3 liste, sono consiglieri comunali e sindaci dell’area metropolitana e solo questi hanno diritto di voto (sono 727 gli aventi diritto di voto). I cittadini non sanno nulla di quello che sta succedendo, a loro toccano solo i disservizi e le bestemmie correlate che questo ente pubblico propina da lustri. La differenza, nel caso della probabilissima vittoria sinistra, sarà impercettibile, considerato il disastro amministrativo degli ultimi dieci anni a cui entrambi hanno contribuito e che tutti noi abbiamo subìto passivamente.

La città Metropolitana ha numerose e delicate competenze che moltissimi ignorano, seppure se ne lamentino quotidianamente. Ve ne elenco talune. Le foto nei commenti le ho scattate nei giorni scorsi, una si riferisce all’istituto superiore Bachelet di Gravina, e più precisamente all’anfiteatro che congiunge l’adiacente Liceo Tarantino, dove c’erano alcune classi di ragazzi a passare il tempo durante l’ora di educazione fisica perché da oltre quattro anni la palestra dei due plessi non è utilizzabile. La cosa ridicola è che i signori della città Metropolitana, proprietari delle scuole superiori, hanno sistemato solo le opere murarie, si sono scordati di fare gli impianti e di metterci le attrezzature sportive. A questo punto è lecito chiedersi, visti i precedenti, quanti anni ci vorranno ancora per renderla fruibile? 1500 studenti sono da anni privati di un diritto, davvero scandoloso. L’altra foto è relativa al restringimento di carreggiata sulla SP 231 (ex SS 98) all’altezza del comune di Ruvo che, oltre ad essere una vergogna ultra trentennale che mi ricorda i miei esordi da patentato, rappresenta un pericolo costante per le migliaia di veicoli e mezzi pesanti che la percorrono. Altra iattura per la collettività è la SP 27 (La Tarantina), che necessita di opere invasive per aumentare le corsie ed evitare le morti e l’alta sinistrosità che la contraddistinguono. Proprio ieri ho visto che ne stavano asfaltando un piccolo tratto a membro di segugio, nel senso che bitumavano senza scarificare l’asfalto vecchio. Durerà pochissimo e i cordoli risulteranno ancora più pericolosi per gli automobilisti, ma non vi preoccupate, tanto paghiamo noi. L’inefficienza della gestione metropolitana di Decaro, però, la si può facilmente notare se percorrete la SP 85, che collega Bisceglie con Ruvo e Corato, dove insiste il limite di provincia con la Bat. Fateci caso, superato il limite di competenza della Bat le piazzole di sosta sono perennemente piene di spazzatura che nessuno raccoglie, i rovi e le erbacce infestano le cunette, c’è una rotonda pericolosissima perché spesso non è illuminata, non c’è controllo per sanzionare gli incivili e nessuna manutenzione ordinaria.

È vero che i cittadini sono stati privati del diritto di voto per le province dal 2014, forse dal prossimo anno si ripristineranno le elezioni di primo livello, ma molti di loro hanno votato i consiglieri e i sindaci che andranno a scegliere in continuità le due liste del cosiddetto campo largo a trazione pd, ricordate loro che sono e saranno corresponsabili in solido.

Mario Conca

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