(DIRE) ROMA – Proprio durante le elezioni il presidente Di Paola, in occasione della sua introduzione al voto della
presidenza regionale, ha richiamato l’attenzione su alcuni punti importanti ribadendo, di fronte all’assemblea dei votanti (ma in assenza della famiglia Fornasier impossibilitata quindi a un contraddittorio): “Sicuramente ci sta qualche mela marcia che va esplulsa, ‘senza sé e senza ma’. Dire che noi copriamo i pedofili, sono cose non vere. Non fa bene a me come padre. Ho le mie figlie qui, devo spiegare loro perché sui social si dice che io ho coperto i pedofili, non mi fa bene come marito, ho una moglie che mi chiede spiegazioni. Non mi fa bene come figlio, ho una madre di 81 anni che mi chiede cosa è successo, cosa avrei fatto…”.
L’associazione Fornasier, invitandolo alla conferenza stampa di confronto, ricorda che mentre “Di Paola lamenta che la sua famiglia ha dovuto sopportare certe notizie apparse sui social, la nostra famiglia ha dovuto spiegare a due minori abusati il perché, mentre svolgevano uno sport che è garantito a tutti dalla costituzione e da lui gestito, il pedofilo ha continuato serenamente a lavorare in Fise nonostante la condanna penale alla reclusione, la condanna penale all’interdizione a vita da ogni scuola e la radiazione sportiva”.
“L’associazione- fa sapere infine la nota- rinnova l’invito a partecipare anche a tutti gli interlocutori istituzionali tra i
quali il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il ministro dello Sport, Andrea Abodi”.
(Com/Red/ Dire)