Joseph Otto Kesselring (New York,1902 – Kingston, 5 novembre 1967) è stato un drammaturgo statunitense.

Diciamo che un su dodici pièces teatrali quella che gli ha dato successo è proprio l’opera che presentiamo oggi.

Un successo straordinario accresciuto dal Cinema di Frank Capra che nel 1944 ne fa un film che ebbe grande diffusione e successo. La commedia in teatro ebbe 1444 repliche dal 1941 al 1944.

La vicenda ha come protagonista Mortimer Brewster, severo critico teatrale, che deve vedersela con la sua famiglia di pazzi assassini e con la polizia di Brooklyn, che ha ormai qualche sospetto sui Brewster.

Di particolare importanza sono le due vecchie zie zitelle, che uccidono il loro coinquilino con un vino di sambuco corretto con arsenico, ed il vecchio zio, convinto di essere Theodore Roosevelt che cerca di scavare il Canale di Panama in cantina (dove, tra l’altro, sono sepolte le vittime delle sorelle).

Intanto un altro zio assassino e alcolizzato cerca, con l’aiuto del Dr. Einstein, di sottoporsi ad un intervento di chirurgia plastica per somigliare a Boris Karloff, divo del cinema horror.

Questa opera teatrale è anche il titolo di uno sceneggiato andato in onda sulla Rai il 2 dicembre 1955.

Ambientato nella scena perfetta di Gianni Villa e con i costumi vezzosi d’epoca, venne ridotto in due tempi e diretto col giusto ritmo da Silverio Blasi ed interpretato da un bel gruppo di attori affiatati.

Il nome principale è quello di Paolo Carlini che si diverte a fare qualcosa di diverso dal suo abituale cliché, vendicandosi con humour dei ruoli melò in cui spesso era stato obbligato.

Gli danno man forte due brave signore attrici di vecchia tempra, le apparentemente innocenti Laura Carli e Lina Paoli, che accolgono le loro dodici vittime con un delizioso vino di sambuco, corretto al veleno.

La brava ragazza che parteciperà in modo molto attivo alle indagini passando di paura in paura, è una delle blonde girl del teatro di quei tempi, Fulvia Mammi.

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