Chi adora la musica – parlo di tutta la musica in generale – deve sapere che la musica lirica ha individuato una regina di considerevole talento. Anzi, un soprano di alto livello che va dal do (eccezionalmente dal si) sotto il rigo al do sopra. Ma i soprani acuti possono arrivare fino al fa successivo. Lei è uno dei casi eccezionali di cantante che ha una maggiore estensione di voce.
Di origine polacca, Dominika Zamara nel suo percorso artistico ha saputo ritagliarsi un posto nel firmamento della musica internazionale. Un curriculum denso di tournée in giro per il mondo, tra festival, concerti con musica da camera, opere e concerti di musica sacra, l’hanno resa celebre calcando di fatto, con la sua immensa bravura, i palcoscenici di tutto il mondo: Europa, America, Medio Oriente e Africa.
Solo nell’anno ancora in corso, Dominika Zamara, ha esordito in una delle sale di massimo rilievo mondiale di New York dove ha incantato il pubblico della Carnegie Hall. Sempre nella Grande Mela per un concerto particolare “An Evening With Dominika Zamara” per la New York Composer Circle (di cui la Zamara è performing artist), esibendosi in otto prime assolute appositamente scritte per quell’evento.
Un trionfo al tour in Sud Africa, al Atterbury Theatre di Pretoria e poi ancora in Marocco. In Italia, nel bergamasco, l’attendeva una rappresentazione dell’opera La Traviata, di Verdi, nel ruolo di Flora e altri concerti e festival sparsi per la penisola, poi Tenerife, per passare alla Borromäus-Saal di Vienna, Repubblica Ceca e in Polonia.
Dunque, Dominika Zamara è destinata alla carriera ricca di successi. Il talento e la voce da soprano che la contraddistingue ha già dato i suoi frutti con i premi ricevuti a Roma recentemente: Colosseo D’Oro e Giovanni Paolo II. Ora tocca alla critica incoronarla regina della musica lirica.