Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha intrapreso la sua visita negli Stati Uniti per partecipare alla 79ª sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA) a New York. Durante la sua permanenza di tre giorni a New York, il presidente iraniano incontrerà numerosi leader mondiali, funzionari di altri Paesi, personalità religiose, nonché rappresentanti dei media ed espatriati iraniani.

Il presidente iraniano dà il via alla sua visita negli Stati Uniti

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkain è atterrato all’aeroporto internazionale John F. Kennedy nelle prime ore di lunedì, dove è stato accolto da diversi diplomatici iraniani, tra cui il ministro degli Esteri Abbas Araghchi, già arrivato a New York venerdì sera. Al suo arrivo negli Stati Uniti lunedì, il presidente iraniano  ha affermato che il messaggio della Repubblica islamica dell’Iran è di pace, sicurezza e un futuro di sviluppo per tutti. Pezeshkian, inoltre, ha dichiarao che intende affrontare importanti questioni regionali e globali, sottolineando che avrebbe dato voce alle preoccupazioni del popolo iraniano. È la prima volta che il neoeletto presidente iraniano si rivolge al più grande forum internazionale del mondo, in un momento in cui le tensioni nella regione sono elevate a causa della guerra tra Israele e Gaza e dei recenti attacchi in Libano. Il presidente Pezeshkian ha affermato che se l’ONU adempisse ai propri compiti “correttamente”, non ci sarebbero bombardamenti di case e ospedali, né massacri di civili, con un bilancio delle vittime che si avvicina già a 41.500, la maggior parte delle quali sono donne e bambini. Anche la questione dei recenti attacchi in Libano, che hanno visto l’uso di esplosivi nascosti in cercapersone e walkie-talkie, sarà probabilmente al centro del discorso del presidente. La tensione è alta da quando Israele ha assassinato il leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran il 1° agosto, appena un giorno dopo aver partecipato alla cerimonia di giuramento del presidente Pezeshkian. Le autorità iraniane, tra cui il presidente Pezeshkian, hanno giurato di vendicare la morte di Haniyeh con un’operazione militare di rappresaglia contro l’entità sionista. Gli esperti ritengono che questo tema sarà al centro delle sue discussioni con altri leader mondiali, nonché delle interviste ai media a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Tuttavia, il presidente Pezeshkian ha anche criticato la posizione incoerente dell’Occidente sui diritti umani, osservando: “Per alcuni sostenitori dei diritti umani in Occidente, i diritti fondamentali degli esseri umani vengono misurati in base al colore della pelle, alla religione e alla lingua”.