Nei giorni scorsi si sono svolti a Los Angeles gli Emmy Awards 2024, la cerimonia che vede la Television Academy assegnare i più importanti premi dell’industria televisiva, per la seconda volta in quest’anno, quando a gennaio si è tenuta l’edizione 2022-2023 posticipata per via dello sciopero degli attori e degli sceneggiatori che aveva paralizzato mezza Hollywood.
Prima di svelare i premiati, occorre decretare un primo vincitore ambasciatore di una piccola rivoluzione nell’odierna dittatura dello streaming. La tv via cavo che risorge ed adombra i giganti della piattaforma, grazie all’emittente televisiva Fx che si è aggiudicata 36 statuette, contro le 24 di Netflix e le 14 di Max.
Il bottino se lo dividono sostanzialmente 4 serie, ma una più di tutte ha fatto incetta di premi: si tratta di Shogun (in Italia su Disney+), remake della serie anni ’80 ambientata nel Giappone del Seicento, con le sue 18 statuette, tra cui quella per la miglior serie Drama, miglior regia a Frederick E.O. Toye e migliore attore ed attrice rispettivamente a Hiroyuki Sanada e Anna Sawai. Oltre ad essere la prima serie non esclusivamente in lingua inglese a vincere gli Oscar della televisione, ha infranto anche il primato del numero di statuette conquistate, detenuto finora dall’ultima stagione di ‘Games of Thrones’, con i suoi 12 Emmys.
Dura la battaglia invece per le Comedy. The Bear (in Italia su Disney+) grande favorita, si è aggiudicata “solo” 11 statuette, tra cui miglior regia, miglior attore per Jeremy Allen White, vincitore anche nella scorsa edizione, che interpreta il cuoco Carmy Berzatto, insieme ai premi distribuiti a parte del suo “staff” Ebon Moss Bacharach, Liza Colon-Zayas, Jon Bernthal e Jamie Lee Curtis. La vittoria nella categoria è andata all’imprevedibile Hacks. La serie, disponibile su Netflix e di cui si attende la terza stagione, ha conquistato, tra gli altri, il premio come miglior serie comedy, miglior sceneggiatura e migliore attrice comedy andato alla sua protagonista Jean Smart, che veste i panni dell’attrice comica Deborah Vance alle prese con il tempo che passa ed il nuovo che avanza.
Per le miniserie, invece, i pronostici sono stati confermati con la vittoria di Baby Reindeer, la serie Netflix basata su una reale storia di stalking, scritta ed interpretata da Richard Gadd, che ha ottenuto il premio di miglior miniserie, miglior sceneggiatura di miniserie, miglior attore protagonista di miniserie e miglior attrice non protagonista di miniserie Jessica Gunning, la Martha ossessiva ed ossessionata.
Durante la cerimonia diversi sono stati i contributi per celebrare la storia della tv americana. Oltre ad omaggiare l’attore comico scomparso Bob Newhart, sono saliti sul palco per festeggiare i suoi 25 anni i volti della popolare serie ambientata alla Casa Bianca West Wing – Tutti gli uomini del presidente, e, per i cinquanta, invece, sono riapparsi Henry Winkler e Ron Howard nei panni di Fonzie e Rickie di Happy Days.