Qui siamo nella storia della televisione italiana. Il riferimento narrativo è legato alla sceneggiatura.

L’autore lo dobbiamo ricercare non in biblioteca ma in videoteca, perché ha scritto solo per il cinema.

E “Passo falso” è il titolo di un film Tv prodotto per la RAI nel 1959.

Si tratta di un originale televisivo (e cioè una vicenda priva di riferimento ad opere del passato, con un soggetto creato appositamente per la televisione) ideato dal nostro autore Philip Levene (1926-1973) un romanziere inglese che prima di diventare scrittore lavorava presso l’obitorio di Londra.

La vicenda narrata appartiene al genere poliziesco, particolarmente intricata e ruota attorno ad un alibi in apparenza inattaccabile.

Come può infatti un uomo, visto alla stazione da numerosi testimoni. trovarsi da un’altra parte a commettere un omicidio?

E chi dice poi ché la vittima non si sia suicidata? Questo il guazzabuglio iniziale del film tv.

Qui troviamo un regista televisivo Vittorio Cottafavi che si cimenta in un’opera tra le più riuscite. Le scenografia è di Mariano Mercuri.

Gli interpreti

Ispettore Gates: Giuseppe Pagliarini Sergente May: Carlo Alighiero George Appleby: Giuseppe Caldani Signor Prescott: Mario Ferrari Professor Prothers: Romolo Costa Helen Webster: Luisa Rivelli Signorina Tomas: Nais Lago Signora Green: Anty Ramazzini Jones: Diego Parravicini Eldridge: Loris Gafforio Dottor Elvin: Piero Pandolfini Dottor Welling: Ruggero de Daninos Primo impiegato: Carlo Enrico Margarini Secondo impiegato: Enrico Di Blasio Taxista: Dino Peretti

A Londra, il direttore dell’istituto ornitologico viene trovato morto nel suo appartamento. L’autore del delitto costruisce minuziosamente il proprio alibi, ma commette, alla fine, un passo falso.

Tutta la scena si svolge all’interno dell’istituto con varie scene che si spengono e accendono dando l’idea dell’intreccio narrativo.

Formidabili interpreti che caratterizzano i personaggi, dall’avvenente biologa amante del direttore, al giovane studioso pieno di ambizione, dal sergente vivace al commissario puntiglioso per finire alla segretaria zitellona e sognatrice.

La vittima “Signor Prescott” è interpretato da Mario Ferrari, attore che ha svolto attività fino al 1966 resta comunque il prototipo dell’italiano fiero ed irriducibile, mai disposto a scendere a compromessi, ruoli che lo obbligano a non sfuggire al cliché di uomo granitico, integerrimo, rigoroso e a tratti severo.

Celebre il suo Giulio Cesare con Giorgio Strehler.

Il sergente è interpretato da Carlo Alighero, più attore di teatro che di televisione. Anche doppiatore, si ricorda la sua calda voce narrante nell’Odissea trasmessa in tv nel 1968.

Luisa Rivelli fa la parte dell’amante del direttore, per interesse o sentimento non si sa, anche lei molto impegnata come attrice anche nel cinema.

Il commissario è Pagliarini che vedremo anche nella serie del commissario Maigret alle spalle di Gino Cervi.

Un racconto da vedere.

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