Octave Feuillet è riconosciuto come uno dei più importanti scrittori romantici a sfondo sociale della letteratura francese dell’Ottocento.

Il tema è certamente intrigante, tanto è vero che ha avuto diversi adattamenti cinematografici: nel 1921 in un film diretto da Guglielmo Zorzi e nel 1935 in Le roman d’un jeune homme pauvre del francese Abel Gance;

nel 1942 in un film diretto da Guido Brignone, in spagnolo nel 1958 Historia de un joven pobre, e poi nel 1974 in un film diretto da Cesare Canevari e per finire in tempi più recenti in un film diretto da Ettore Scola.

Quanto distanti dal tema originale non possiamo dirlo, ma sufficiente a giustificare l’affermazione del libro come sempre attuale con tutte le sfaccettature del variare dei tempi.

Il romanzo di un giovane povero è anche il titolo di uno sceneggiato televisivo in quattro puntate, trasmesso nel 1957 dalla RAI che aveva tre anni di vita.

Diretto da Silverio Blasi, un patriarca della vecchia tv, su adattamento di Carlo Maria Pensa, esperto drammaturgo.

Come ricorda l’Enciclopedia della televisione, “lo sceneggiato consentì di riscoprire un’opera letteraria di un autore tutto sommato allora ancora poco conosciuto e fece scalpore anche per il bacio appassionato scambiato in una scena tra i protagonisti Massimo e Margherita – impersonati da Paolo Carlini e Lea Padovani – che costituisce “il vero primo bacio del piccolo schermo”.

Carlini (destinato a morire prematuramente, colpito come Alberto Lupo da trombosi), godeva già a quel tempo di vasta notorietà e proprio nel 1957 era stato premiato con il Microfono d’argento come attore televisivo più popolare.

Accanto a lui Lea Padovani che domina la scena con i suoi ardori, i capricci, i trasporti ma anche i complessi, perchè soffre di chi, da ricca, pensa di essere amata solo per i soldi.

Nel cast un gruppo di attori di provata esperienza di prosa; alcune signore come Evi Maltagliati, Rina Centa, Fanny Marchiò, Pina Cei, ed in campo maschile Aldo Silvani, Olinto Cristina e Raffaele Giangrande. Una menzione particolare merita Franco Volpi, che si rende detestabile con stile.

Trama:

Rimasto orfano del vecchio padre, il Marchese Cristiano di Champcey (Olinto Cristina), il giovane Massimo Odiot (Paolo Carlini) scopre non solo di essere povero, ma anche pieno di debiti da saldare.

Per vivere e mantenere la propria sorellina Elena (Emilia Gatti) in un collegio, accetta il posto di amministratore presso la ricca famiglia dei Laroque d’Arz.

Si tratta di una famiglia di borghesi arricchiti con castello in Borgogna, dove due donne sole vivono col vecchio nonno.

Per Massimo non è difficile nascondere la sua nascita aristocratica, l’innata distinzione e la gentilezza d’animo sono evidenti e gli procurano la stima di tutti, soprattutto della giovane Margherita (Lea Padovani), unica erede dei Laroque.

Peccato che la stessa Margherita sia corteggiata da un rude vicino di campagna, il signor Di Bévallant (Franco Volpi), che fa di tutto per screditare Massimo…

La rete

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