L’alterazione climatica o meglio il riscaldamento globale, che sta modificando il clima, determina anche effetti sulla salute. Il clima della Terra è determinato dall’azione, tra Sole, oceani, atmosfera, criosfera, superficie terrestre e biosfera. Il Sole è la principale forza motrice del tempo meteorologico e del clima. Il riscaldamento irregolare della superficie terrestre, causa i grandi trasporti di area sia nell’atmosfera sia negli oceani, divenendo così la causa ultima dei venti e delle correnti oceaniche. Questo surriscaldamento è responsabile di molti problemi.
I cambiamenti climatici in atto, infatti, non inducono solo fenomeni legati in senso più stretto alla meteorologia, ma portano anche alla migrazione di virus nuovi, in grado di attecchire in ambienti finora vietati a causa delle condizioni climatiche avverse. Il West Nile è uno di questi, isolato in un soggetto asintomatico ancora nel 2008, donatore di sangue. Era il primo caso di isolamento in un uomo: nel 1998 era comparso in una scuderia di cavalli in Toscana. Il virus era stato isolato in Uganda nel 1937, poi era arrivato in Nordafrica per poi essere trasferito in aereo da Israele a New York. In Italia esiste dal 2008 e ci sono tutte le condizioni perché possa essere ormai autoctono in Italia.
Alcuni anni fa si verificarono i Veneto dieci casi di “febbre del Nilo e due casi svilupparono un’encefalite e un uomo di cinquanta anni una meningite. Esiti questi definiti come complicazione, per questa malattia e trasmessa dalle zanzare. Il principale vettore di questa malattia è rappresentato dalle zanzare del genere Culex.
Due giorni il virus ha ucciso un cinquantenne in provincia di Salerno.
I fattori, che favoriscono la proliferazione di queste zanzare, come precipitazioni abbondanti, inondazioni, irrigazioni, temperature elevate, portano a un aumento della diffusione della malattia.
Un ruolo significativo nella propagazione della febbre del Nilo è giocato dagli uccelli, che migrando trasportano il virus dall’Africa a zone geografiche più temperate
Le zanzare, pungono gli uccelli migratori infetti, s’infettano e a loro volta trasmettono il contagio agli animali e agli uomini, che pungono in seguito.
I fattori ambientali come piogge intense associate a periodi seguenti di tempo caldo e secco, temperature medie superiori al normale e anche correnti di aria calda che possono trasportare zanzare infette, determinano l’aumento, la densità della popolazione dei vettori e svolgono quindi un ruolo determinante nell’espansione di questa malattia.
Le alterazioni climatiche nei prossimi decenni, con l’aumento costante della temperatura media potrebbero ampliare l’area di distribuzione dei vettori. Dì una cosa si può essere certi. I vettori delle malattie sono molto sensibili ai mutamenti climatici e ambientali, in particolare a variazioni di temperatura e umidità. Alcuni scenari di evoluzione climatica, per il futuro predicono, che molte parti d’Europa diventeranno più calde e umide e questo potrà avere un impatto sui vettori di malattia come le zanzare che trasmettono febbre del Nilo occidentale, ma anche altri virus. L’unico Rapporto, che ha esaminato il tema della salute sui cambiamenti climatici, è “Cambiamenti climatici ed eventi estremi: rischi per la salute in Italia”, risultato di una collaborazione tra l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e il Centro Europeo per Salute e Ambiente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha esaminato, i possibili effetti dei cambiamenti climatici sulla diffusione delle malattie infettive, soprattutto di quelle trasmesse da vettori, ritenute più suscettibili ai cambiamenti climatici stessi e in particolare all’aumento della temperatura media.
Il rapporto evidenzia, che l’aumento della temperatura media dovuto ai cambiamenti climatici potrebbe tra le altre cose: 1) favorire l’importazione e l’adattamento di nuovi artropodi vettori; 2) favorire l’importazione e l’adattamento di nuovi agenti patogeni.
L’Italia è uno dei paesi più a sud dell’Europa e un ponte ideale, tra l’Europa e l’Africa e potrà essere coinvolta in questo fenomeno e si potrebbe assistere, con l’aumento previsto della temperatura media, a un’amplificazione della densità dei vettori delle malattie infettive, come zanzare, zecche, pappatacei e a variazione nella loro distribuzione geografica.
Appare necessari integrare le politiche sanitarie con quelle energetiche e di tutela ambientale e del territorio. Problemi complessi e soluzioni complesse rispetto alle quali solo la pressione cosciente dei cittadini potrà indurre i governanti a fare scelte coerenti con gli interessi attuali e futuri dell’Uomo