di Vincenzo Caccioppoli
Alla faccia di chi ancora, sempre meno in verità, continua ad accusare il governo di essere amico degli evasori, nei primi sette mesi si è registrato un record delle entrate fiscali a + 6,2%, 328 miliardi di euro, ben 19,3 miliardi di euro in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui comunque le entrate erano aumentate di ben 24 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo del 2022 ( + 8,1%). Insomma, si tratta quindi di una tendenza ormai consolidata, che non può che dimostrare come il contrasto alla evasione e l’aumento dell’occupazione abbiano portato alle casse dello stato un gettito superiore alle attese. Ed appare altresì chiaro che questo aumento del gettito potrebbe portare all’ipotesi piuttosto concreta di un tesoretto che potrebbe facilitare di molto la prossima delicata manovra finanziaria che deve approvare il governo. Il Def di aprile prevedeva per il complesso delle entrate fiscali una crescita del 2,7%, l’assestamento di bilancio l’ha ritoccata al 3,6%, ma ora si viaggia su ritmi quasi doppi.
Un grande risultato determinato sia dalla Il maggior gettito, in ogni caso, potrà essere speso dal governo quest’anno per anticipare una parte delle spese del 2025 , e sarà l’ultima volta che si potrà utilizzare un eventuale «tesoretto». Le nuove regole del Patto Ue, tarate sul controllo della spesa e che scatteranno dal 2025 imporranno di destinare alla riduzione del deficit ogni eventuale maggiore entrata o minore spesa dovesse registrarsi nel corso dell’anno. Anche se dal ministero dell’economia restano assai prudenti, appare chiaro che le preoccupazioni che incombevano sul governo da alcune settimane, sulla reale possibilità di trovare le risorse necessarie per la prossima manovra di bilancio ( circa 25 miliardi) sembrano ormai venire meno. E questo, alla vigilia di una possibile promozione di Raffaele Fitto con una delega economica di primo piano, non può che essere un’ottima notizia per Giorgia Meloni e il suo governo.
Analizzando più nel dettaglio le entrate, si osserva che le imposte dirette hanno registrato un incremento significativo di 14.024 milioni di euro. Questo aumento nelle entrate da imposte dirette può essere attribuito a diversi fattori, tra cui il miglioramento dell’economia e il potenziamento delle attività di accertamento fiscale, che hanno permesso di aumentare la base imponibile e, di conseguenza, le entrate.
Anche le imposte indirette hanno mostrato una tendenza positiva, con un incremento di 5.177 milioni di euro. Queste imposte sono generalmente legate ai consumi e potrebbero riflettere una ripresa della domanda dei consumatori e un aumento delle attività commerciali. Il miglioramento delle entrate da imposte indirette suggerisce quindi una crescita della fiducia dei consumatori e una ripresa della spesa dopo eventuali periodi di contrazione economica.