Una nube di fumo vasta e nera è stata avvistata da molte persone nel cielo, intorno alle 18.30 di ieri sera. A spanne il luogo dell’incendio appare la Piana del Sele, 15 mila ettari che segnano un valore di produzione aggregato pari a 900 milioni di euro (dati 2022).
IL sito della Agenzia Regionale per l’Ambiente della Regione Campania, riporta come ultimo comunicato stampa la data del 24 agosto e, riguarda l’incendio presso la Ditta ME.PA sita nel comune di Pozzuoli (Na). Riporta anche gli inquinanti, diossine, furani, policlorobifenili dioxin like (hanno tossicità simile alla diossina e per questo sono chiamati diossina simile o dioxin like). Inquinanti espressi, in milionesimi di miliardesimo di grammi per metro cubo normalizzato e Tossicità equivalente. Tutto nella norma: ma italiana ? No riferita ai limiti di una Agenzia Federale Tedesca (limite 30 fg/Nm3, i-TEQ; fg, femtogrammo pari a milionesimo di miliardesimo di grammo espresso in I.TEQ cioè tossicità equivalente alla diossina più tossica la TCDD).
IL limite di questi inquinanti in atmosfera, non esistono nel Codice Ambiente italiano.
La ragione è molto semplice, la diossina per il 95% la si ingerisce con gli alimenti si concentra per circa un quaranta, per cento nei latticini poi pesci di acqua dolce, carne di manzo, uova, pollame.
La diossina riscontrata in atmosfera dopo l’incendio di Persano è pari a 0,111 e 0,056 pg/mc I.TEQ (picogrammi ovvero millesimi di miliardesimo di grammo per metro cubo di atmosfera) ed espressa in tossicità equivalente, che significa riferita alla sostanza più tossica mai esistita TCDD (tetracloro dibenzo p diossina). La varietà di diossina sprigionata a Seveso quasi mezzo secolo fa.
L’assenza di notizie riguardante questo nuovo incendio fa sperare che, tanto grave non è nel senso che i quantitativi combusti sono contenuti.
Moltissime persone dalle loro case hanno visto questa grande nube nera e, qualcuno ne ha fatto anche un video. Verificheremo oggi la reale incidenza di questa nuova nube nera, che si espandeva nel cielo.
Visto l’incendio di Persano, visto l’incendio avvenuto ieri sera non sarebbe opportuno fare un primo screening delle concentrazioni di diossine, furani, PCBDL, PM2,5 nelle diverse matrici ambientali (suolo, sedimenti, acque superficiali e aria) ?
Lo screening servirebbe a far conoscere le concentrazioni dei contaminanti citati e, quindi una eventuale Individuazione e delimitazione delle eventuali aree a rischio, frutto delle determinazioni effettuate su tutte le matrici ambientali.
Infine lo screening consentirebbe di avviare interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree contaminate.
I limiti di concentrazione ai quali fare riferimento sono quelli imposti dal D.M.471/99, (Tabella1, colonna A) e dal D.Lgs. 152/06 (parte IV Titolo V).
Le diossine (PCDD), i furani (PCDF) e i policlorobifenili (PCB) sono tre grandi gruppi di molecole che rientrano fra i dodici inquinanti organici persistenti (Persistent Organic Pollutant – POP) riconosciuti a livello internazionale: si tratta di prodotti tossici (per lo più di origine antropica), particolarmente stabili e resistenti al degrado, che rappresentano una seria minaccia per l’ambiente, gli organismi viventi e la salute umana.
Nella terminologia corrente il termine “diossina”, al singolare, è usato come sinonimo della 2,3,7,8-tetracloro-dibenzo-p-diossina (TCDD), ossia del congenere maggiormente tossico (già definito come la “sostanza più tossica mai conosciuta”), la prima a essere riconosciuto dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come cancerogeno certo per l’uomo ad azione multi organo.
Le diossine, una volta emesse in atmosfera possono essere trasportate anche per grandi distanze e poi depositarsi ed essere ritrovate nell’acqua, nei suoli, nei sedimenti.
Depositandosi al suolo e sulla parte erbacea di pascoli e seminativi divengono disponibili per l’ingestione da parte degli animali da pascolo e allevamento, se raggiungono i sistemi acquatici e se si raccolgono nei sedimenti raggiungono la fauna ittica, entrando anche in questo modo nella catena alimentare e raggiungendo l’uomo.
Trecento milioni dei 1900 milioni spettanti alla Campania del fondo di coesione saranno utilizzati per le operazioni di smaltimento di 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti impacchettati e pronti per essere inviati all’estero.
Rifiuti stoccati nei siti di Villa Literno e Giugliano.
Sarebbe stato importante esportare anche le tonnellate di rifiuti stoccati, in un capannone a Polla e di proprietà dell’azienda dei rifiuti dell’incendio di Persano.
Richieste del Comune di Polla, interrogazione del capo gruppo del Movimento 5 Stelle non hanno smosso la regione per bonificare il sito e liberarlo dai rifiuti.
Sulla tipologia dei rifiuti come quelli incendiati e avendo Codice Europeo Rifiuti 191212, c’è una lunga questione e dibattito tra giuristi tale da interessare come pronunciamento anche la Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Ne parleremo in un prossimo articolo