“Non accettiamo lezioni da Ilaria Salis e riteniamo inquietanti i vari messaggi politici diramati ieri dopo la sua visita al Carcere di San Michele di Alessandria. Chiunque, come me (nel caso di Vercelli e del “don Soria” di Alessandria), abbia visitato le carceri, ha potuto toccare con mano i molti problemi, conseguenza di anni di totale abbandono da parte delle istituzioni: la sinistra, che si fa spesso portavoce della situazione critica in cui versano molti stabilimenti carcerari italiani, è la stessa forza politica – nelle sue molteplici diramazioni e declinazioni – che in dieci anni di potere pressoché incontrastato non ha fatto nulla per evitare che che si giungesse all’attuale inaccettabile livello di degrado.
Nessuna parola di solidarietà ed apprezzamento del lavoro del personale carcerario, che ogni giorno – tra mille difficoltà – serve lo Stato: solo critiche. Alle critiche si aggiungono anche pericolosi messaggi politici, come quelli propalati dal deputato Ilaria Salis, che – nell’esercizio di una sua prerogativa, quella di visitare le nostre strutture penitenziarie – non rinuncia a strumentalizzazioni politiche, che non non hanno nulla a che vedere con il problema delle carceri italiane. Alludo per esempio all’appello a “fare convergere le nostre energie solidali” diffuso da Ilaria Salis in relazione ad una persona ivi detenuta in attesa di giudizio per atti di terrorismo: nessuna “energia solidale” si può sostituire alla fiducia nel corso della giustizia italiana, che ha le sue regole e i suoi istituti, e non esistono “detenuti di serie A”, ai quali dedicare particolari attenzioni per motivi politici e “detenuti di serie B”.
Il Governo Meloni ha intrapreso un percorso di riforma del sistema carcerario, che in molti contesti ha prodotto risultati importanti: non è facile ribaltare una situazione che è conseguenza di decenni di totale abbandono da parte delle istituzioni ma sono certo che si farà tutto ciò che è nelle nostre facoltà per restituire alle nostre carceri italiane la dignità che meritano” – Così il deputato piemontese di Fratelli d’Italia, Enzo Amich.