Il 27 agosto 1964, usando un ombrello come paracadute, planava sui tetti di Londra una signorina rigorosamente vestita, con in mano una valigia piena di tutto ed una missione da compiere: riportare il sorriso nel cuore di una famiglia. Lei è Mary Poppins, un personaggio che ha “educato” intere generazioni, tanto da diventare un simbolo concettuale di rigore e dolcezza. La storia è quella di un’ “inusuale” governante, interpretata da una poliedrica Julie Andrews, che sconvolgerà le grigie dinamiche della famiglia Banks e riportarla ai suoi colori originali. Un film che, nonostante la sua commistione tra musical, animazione e trasbordante sentimentalismo, entrerà nella compagine dei film classici hollywoodiani.
Il film trae origine dal libro di P.L. Travers, autrice fortemente gelosa della sua creatura fatta di carta e penna, facendo penare per ben 20 anni il determinato Walt Disney per concederne i diritti e trasformarla in un personaggio in carne ed ossa. La battaglia tra i due fece talmente clamore che nel 2013 ne fu tratto il film Saving Mr. Banks con Tom Hanks ed Emma Thompson. Più semplice fu per Walt la scelta della protagonista, accecato dalla bravura della Andrews che all’epoca si esibiva esclusivamente nei teatri; in occasione di una sua interpretazione di My Fair Lady a Broadway il regista le propose la parte che l’attrice accettò, regalando anche al mondo del cinema il suo volto raffinato e la sua voce da usignolo.
Mary Poppins, nella sua semplicistica accezione di film per famiglie, rappresenta invece uno dei primi lungometraggi ad utilizzare effetti speciali all’avanguardia per l’epoca a cui appartiene. Ne sono un esempio le figure animate che interagiscono con il live-action – pensiamo al ballo con i simpaticissimi pinguini o il giro “fabuloso” con i cavalli della giostra; le emblematiche discese aeree con l’uso dell’inseparabile ombrello realizzate con cavi invisibili ed immagini sovrapposte. E poi lei, la famosa borsa di tappeto che tutti noi vorremmo avere, da cui fuoriuscivano oggetti di ogni tipo e dimensione.
Ad accompagnarla nel suo viaggio c’è Bert, un orchestrante di strada e spazzacamino, interpretato da Dick Van Dyke, il quale però volle vestire anche i panni del burbero Presidente della banca, Mr. Dawes Senior., tanto da proporre di farlo senza alcun compenso. Ci riuscì e ne ricavò comunque 4 dollari.
Mary Poppins ricevette 13 nomination agli Oscar e ne vinse 5, tra cui miglior attrice per Julie Andrews, migliori effetti speciali, e le musiche composte dai fratelli Sherman, ne valsero l’Oscar per la miglior colonna sonora originale e miglior canzone originale con Chim Chim Cher-ee.
Ma il premio di maggior prestigio è rappresentato dal forte attaccamento del pubblico che da sempre lo ha accolto con quello spirito che la stessa signorina Poppins diffonde, aprendo le braccia alla semplicità ed alla gentilezza, riscoprendo la gioia della fantasia anche nei piccoli gesti, come far volare un aquilone o cantare “supercalifragistilistichespiralidoso” , all’apparenza senza senso ma che invece ha un successo strepitoso.
E’ stata lei ad insegnarci che anche quando ciò che ci circonda ha un sapore amaro, dobbiamo assumere dosi massicce di dolcezza… il magone andrà giù, e tutto brillerà di più.