di Andrea Gentili
Interessante convegno convocato dall’Accademia Vivarium novum
In un mondo tartassato dalle esperienze tecnologiche sempre più imperanti viene fatto di pensare anche al passato, a quel passato di genere classico che stiamo purtroppo dimenticando.
C’è però chi veglia per tenere viva la tradizione classica ed umanistica dei secoli passati, di quei periodi in cui la dignitas hominis caratterizzava i rapporti umani e li rendeva certamente più adeguati a quella tradizione che consentiva agli uomini ed ai rapporti tra loro intessuti di affrancarsi dalle basse e brutali passioni che , seppure istintive, necessitavano di essere per così dire “ raffinate “ da un dialogo umano reso ancor più fecondo: è l’Accademia Vivarium novum, fondata e diretta dal Prof. Luigi Miraglia che si prefigge lo scopo di pubblicizzare come le lingue latina e greca abbiano costituito nel tempo il principale metodo di apprendimento attraverso anche l’utilizzo dei classici i quali hanno costituito per secoli motivo di induzione a parlare, tra i popoli, quelle lingue che hanno costituito, in fondo, valido motivo per l’abbattimento delle naturali barriere aiutandoli a farli sentire più uniti attraverso la costituzione di comuni radici culturali.
Allo scopo l’Accademia, nella convinzione che appaia quanto mai opportuno riallacciare quel dialogo, purtroppo quasi del tutto interrotto, con chi ci ha nei secoli preceduto e che ci ha lasciato comunque opere di genere classico che ancora restano scolpite nei nostri pensieri e che in sostanza ancora ci guidano nel nostro modo di fare quotidiano, si attiva per tramandare antiche tradizioni culturali che certamente si renderanno utili per la crescita non solo umana ma anche culturale dei nostri giorni.
Novantamila titoli, tra i quali diversi manoscritti, costituiscono il patrimonio dell’Accademia e che la pongono in condizione di attivarsi per rendere ancora vivo un patrimonio che spazia dalla storia alla filosofia, alla retorica, alla filologia, alla poesia, strumenti ritenuti indispensabili per vincere la sfida che la tecnologia imperante ci propone, nell’intento, assolutamente lodevole, di positivamente influire sulla educazione non soltanto dei giovani ma dell’intera società riferendosi alla grande tradizione umanistica rinascimentale che, attraverso il confronto con i classici antichi, medievali e moderni unica e solida base per aprire l’animo alla consapevolezza dell’unità del genere umano e della coralità della cultura: una vera e propria res pubblica litterarum in grado di dare vita ad una nuova patria dello spirito, indipendente da confini materiali e/o temporali.
Sulla base di queste queste premesse l’Accademia Vivarium novum, in collaborazione con Euroclassica, ha organizzato, per i giorni dal 25 al 28 agosto in poi, a Frascati ( Roma ) nella splendida sede di Villa Falconieri, un convegno che si prefigge di riscoprire il latino per vincere le sfide della trasformazione tecnologica attraverso l’insegnamento del latino e del greco antico, una conferenza pubblica sull’importanza dell’insegnamento dei classici e sulle relative metodologie didattiche. Il convegno dal titolo Nova et Vetera: insegnare il latino ed il greco antico tende a porre in risalto l’importanza dell’insegnamento dei classici. Tra i relatori John Buwler ( Euroclassica ), David Hunt ( Università di Cambridge ), Raf van Rooy ( Università di Lauven ), il Prof. Luigi Miraglia dell’Accademia Vivarium novum ), Gerardo Guzmán Ramírez (Accademia Vivarium novum), Daniel Gallagher (Cornell University, Ithaca, New York e Ralston College, Savannah, Georgia), Séverine Clément-Tarantino (Università de Lille).