GALATINA (LECCE) – Un episodio di disagio si è verificato nel primo pomeriggio di ieri presso l’ospedale di Galatina, dove una giovane paziente, maggiorenne, si è recata al pronto soccorso a causa di una febbre persistente da oltre una settimana e risultati anomali degli esami clinici. Dopo aver consultato il medico di base, che le aveva consigliato di rivolgersi alla struttura ospedaliera, la ragazza ha atteso per diverse ore prima di essere visitata.
Nonostante la situazione clinica, il medico di turno non ha ritenuto necessario consultare uno specialista, suggerendo invece di continuare una terapia che, fino a quel momento, non aveva apportato alcun miglioramento, anzi si era rivelata inefficace.
In mancanza di risposte soddisfacenti, la paziente ha deciso di chiamare la madre per avere supporto. La donna, recatasi al pronto soccorso, ha cercato di ottenere maggiori informazioni dal medico, ponendo domande in modo educato. Tuttavia, il medico, nonostante le richieste, non ha approfondito la questione, limitandosi a una risposta piuttosto evasiva.
Di fronte alla crescente tensione, è stato un infermiere a prendere l’iniziativa, richiedendo il consulto di altri specialisti, cercando di fornire il supporto necessario. Questo intervento ha portato a un’ulteriore valutazione del caso, permettendo di affrontare il problema con maggiore attenzione e ridurre i rischi di complicanze.
L’evento evidenzia quanto sia fondamentale un approccio umano da parte degli operatori sanitari, nei confronti dei pazienti più o meno preoccupati. In un contesto come il pronto soccorso, anche chi arriva con un problema apparentemente minore, merita attenzione e rispetto, poiché la preoccupazione per la propria salute può essere fonte di grande ansia.
L’accaduto è un chiaro esempio di come le tensioni e la mancanza d’ascolto possano influenzare negativamente il rapporto medico-paziente, con ripercussioni sulla salute e sul benessere del paziente stesso.