Il Duello Infinito del Movimento 5 Stelle. Due facce della stessa medaglia, due narcisismi in competizione: il fondatore che si muove nelle ombre e il leader che corre allo scoperto.Tra simboli, regole e lotte di potere, Grillo e Conte si contendono la direzione del Movimento 5 Stelle, in una sfida tra goffaggine vendicativa e finta eleganza.

La Talpa Grillo: La Rivolta Sotto Terra
C’era una volta Beppe Grillo, il mattatore, l’antagonista urlante che scardinava le porte del potere con una furia comica mai vista prima. Oggi? Grillo si è trasformato in una talpa, irsuta e goffa, che scava nel sottosuolo politico con una rabbia muta. Lontano dai riflettori che un tempo dominava con intelligenza e sarcasmo, si muove ventre a terra, intrappolato in un mondo che sembra averlo dimenticato. Eppure, il fondatore del Movimento 5 Stelle non accetta la sua irrilevanza. Rivendica, bramoso di riconoscimento, l’importanza del suo lavoro, quel sogno rivoluzionario da lui plasmato e che ora vede sfuggirgli di mano.

Il Levriero Conte: Eleganza di Facciata
Dall’altro lato, c’è Giuseppe Conte, l’uomo che ha ereditato la leadership di un movimento che non ha creato, ma che ha saputo cavalcare come un levriero elegante. Snello e impeccabile, Conte corre sul campo friabile della politica italiana, sempre attento a poggiare le zampe con leggerezza per non scivolare. Ma il suo passo sicuro è ingannevole. Sotto la superficie, cova la verità scomoda: Conte non ha costruito nulla di duraturo. La sua leadership ha forse più distrutto che edificato, lasciando il Movimento 5 Stelle privo della sua forza propulsiva originale. Eppure, la sua figura resta pubblicamente intatta, ammantata di un’aura di professionalità che tradisce il vuoto che si lascia dietro.

Un Amore Odiato: Il Narcisismo Diviso in Due
Grillo e Conte sono l’incarnazione di due narcisismi in competizione. Un tempo uniti, come il lato comico e quello istituzionale di una stessa medaglia, ora si odiano con la stessa intensità con cui prima si ammiravano. Grillo vede in Conte un traditore, un usurpatore della sua creatura politica; Conte vede in Grillo un peso morto, un vecchio gufo che non sa quando ritirarsi dalle scene. I loro ego gonfiati li portano a scontrarsi come mai prima, non tanto per il bene del Movimento, quanto per un bisogno viscerale di prevalere l’uno sull’altro.

Affabulatori in Competizione
Nonostante il conflitto, entrambi condividono una dote che li accomuna: l’arte dell’affabulazione. Grillo era il tribuno di piazza, capace di stregare le folle con battute pungenti e visioni apocalittiche. Conte, più sottile, affascina con il linguaggio vellutato di chi ha imparato a muoversi nei salotti del potere. Due stili diversi, ma con lo stesso scopo: manipolare, sedurre, convincere. E mentre uno si nasconde nel sottosuolo e l’altro si espone alla luce del sole, entrambi recitano la loro parte nella grande farsa del potere.

Superflui in Italia, Invisibili nel Mondo
Mentre i due si scontrano, la politica italiana e quella internazionale guardano con un misto di indifferenza e irritazione. Grillo e Conte, un tempo visti come innovatori, ora appaiono sempre più come figure superflue, geopoliticamente irrilevanti. In un mondo dominato da crisi globali e nuove sfide, le loro lotte intestine sembrano piccole e provinciali. Il loro Movimento, nato come forza dirompente, ora appare sempre più marginale, incapace di incidere sui grandi temi che contano.

La Vendetta della Talpa
Grillo, nella sua smania di rivincita, sta scavando un’enorme voragine sotto i piedi di Conte. Ogni sua mossa sotterranea è volta a far sprofondare il levriero in una trappola da cui non potrà più uscire. Grillo vuole vendicarsi di chi lo ha oscurato, di chi ha trasformato il suo Movimento in qualcosa che non riconosce più. Nella sua immaginazione distorta, una volta seppellito Conte, potrà tornare a governare il sottosuolo politico, invisibile e potente come una talpa che scava senza essere vista.

Un Campo Politico in Crollo
Ma il campo su cui si muovono questi due animali è cedevole, mutevole. Grillo, scavando, rischia di far crollare tutto, non solo Conte ma l’intero Movimento. Eppure, sembra pronto a correre questo rischio. Nella sua mente distorta, la distruzione è il prezzo da pagare per tornare in auge. L’egocentrismo smisurato lo acceca, facendogli credere che dalle rovine potrà rinascere più forte di prima, come un demone che si nutre delle sue stesse macerie.

Il Movimento a un Bivio
Le cronache di questi giorni dipingono un quadro chiaro: il Movimento 5 Stelle è a un bivio. Grillo e Conte si contendono simboli, nomi e regole, ma ciò che è davvero in gioco è l’anima stessa del Movimento. La talpa e il levriero continueranno a scontrarsi, scavando buche e correndo all’impazzata, ma la domanda resta: ci sarà ancora un terreno su cui combattere, o le loro lotte lo avranno distrutto del tutto?

 

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