Nodo fake news al centro del corso europeo a Roma dal 26 al 28 settembre

Autore: Alessandra Fabbretti

ROMA – “Il racconto che i media fanno dell’Ue è un tema a cui lavoro da tempo tramite un centro studi all’Università di Bologna, il Centro di Eccellenza ‘Jean Monnet’ Punto Europa presso il campus di Forlì; sappiamo che c’è un problema enorme di disinformazione e fake news, ma manca anche un giornalismo di qualità“. Il monito arriva da Giuliana Laschi, docente di Storia dell’integrazione europea all’Università di Bologna, e autrice di vari libri sull’Ue.

L’esperta è una dei docenti del ‘Programma di formazione del Parlamento europeo per giovani giornalisti’, una serie di corsi rivolti a cronisti, content creator e operatori dell’informazione in programma in diversi Paesi Ue. La prossima edizione si terrà nella redazione dell’agenzia Dire a Roma, in corso d’Italia 38/a, da giovedì 26 a sabato 28 settembre.

Laschi riparte dalle notizie: “Nel servizio esterno dell’Ue c’è un ufficio che lavora quotidianamente per annullare gli effetti della disinformazione prodotta dalla Russia, quindi da un singolo Paese“.

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Tra le persone, secondo la professoressa, infatti “circola una cattiva informazione: molti pensano che l’Ue possa intervenire in politica estera, nell’ambiente, insomma in qualsiasi necessità che riguardi la loro vita. In realtà non è così: l’Ue ha deleghe particolari su alcuni settori, e non su tutta la politica. L’Unione non ha di per sé la capacità di decidere”, ed è sbagliato parlare di “Commissione Ue come di governo”, perché semplicemente “esegue le decisioni di Consiglio e Parlamento. Ci vuole più chiarezza” e anche “più informazione di qualità”. Secondo la docente, “molto spesso anche i giornalisti migliori confondono Consiglio d’Europa con Consiglio europeo. È difficile informarsi adeguatamente”.

Infine, guardando ai giovani, Laschi sottolinea che “serve più formazione perché spesso non è adeguata nemmeno nelle università”, eppure diventa essenziale per “muoversi in ambito internazionale ma anche nazionale. La docente evidenzia: “L’80% delle leggi approvate dal parlamento italiano è di derivazione europea, in quanto applicazione delle direttive Ue”.

I corsi del ‘Programma di formazione del Parlamento europeo per giovani giornalisti’ sono organizzati in Italia dalla Dire insieme con il service di produzione audiovisiva Total EU con sede a Bruxelles.

Gli interessati a partecipare alla prossima edizione, dal 26 al 28 settembre a Roma, possono presentare domanda di partecipazione insieme con cv e motivazioni attraverso un form online in calce a questa pagina web. Per richieste di informazioni potrà essere utilizzato anche l’indirizzo email formazionegiornalistiue@agenziadire.com.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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