L’ultimo ferito
gettato tra una folla di morti,
era l’ultimo sopravvissuto
che ancorava le sue ali alla leggenda.
Le rocce scavate dalle bombe
ammirarono le sue ferite
han contato le sue ossa
dell’ultimo ferito
che aveva mani inaridite
ma appruate alla vita.
L’eroe si alzò
tra rovine fumanti:
lo credevano sconfitto
già ad implorare onor e gloria a Dio
ma il ferito si alzò
e puntò il dito all’artiglieria rovente.
I suoi spasimi erano virtù,
le sue ferite un tripudio.
Coraggio e resilienza furono i nuovi genitori
che lo rimisero in piedi.
Si erse vivo un tale raggio di vita
né fu il suo sguardo a vincere
il nemico
ma il suo passo intrepido
e l’altero sorriso
e quel suo sdegnato grido:
“Ma per voi, sciacalli, ancor non mi sono arreso!”