Raccolta inedita degli appunti di viaggio della docente Nadia Di Zenzo originaria di Serino che vive a Borgo in Toscana.

Ho deposto le armi
( dalla mia raccolta “Appunti di viaggio”)

Ho deposto le armi
Ho smesso di combattere.
Così ho piantato una bandiera bianca
Dinanzi a ciascun nemico
E mi sono arresa.

Mi sono inginocchiata
Davanti all’inquietudine,
un mostro
Che mi lascia ferite da una vita:
smetto i miei tentativi di domarlo,
non voglio più combattere
per esserne poi sopraffatta e ferita.
Mi arrendo.
E un angelo mi porge un dono:
comprendo che quel dono
è la mia vera, meravigliosa essenza,
Lo accetto.
Comprendo, nella resa,
che quel dono è la mia inquietudine.

Mi arrendo e pianto una bandiera bianca
Di fronte al bisogno
Di voler capire situazioni e persone,
Di voler dare un nome alle cose.
Non ho più voglia di capire,
Lascio che tutto accada
Che tutto scorra
Come acqua di un torrente.
E nella resa scopro
Che nel tentativo di capire
Avevo perso gli occhi
Da bambina.
Accetto l’incomprensione e lascio andare.
Mi perdono, e il mondo cambia colore.

Poi ho abbassato la testa
di fronte alla paura
Di non essere abbastanza:
Ha l’aspetto
Di una terribile strega
che mi perseguita da tempo.
Le ho consegnato il mio specchio
E il mio bastone.
Le ho chiesto di punirmi.
Ma lei era la madre
Che mi protegge da mille vite
E per lei io sono meraviglia.
Così ho capito e ho sentito
Di essere perfetta. Perfetta così.
E ho pianto.

Mi sono poi arresa
Di fronte alle mie percezioni erronee:
Come iene hanno riso di me
Sbattendomi in faccia
tutti gli errori di valutazione
Basati sulle mie sensazioni.
Ho provato vergogna
E ho pianto anche stavolta
Così consegnando l’arco e le frecce.
Smetto di voler colpire.
Ho sentito di nuovo battere il cuore
E non lo sentivo, quel battito, da anni.

Un’altra bandiera bianca l’ho piantata
Dinanzi ai desideri nascosti
Ai vizi, agli impulsi.
Li ho abbracciati
Così come si abbracciano cari amici.
Sono parte di me.
E ho smesso di odiarmi.
Ho cominciato ad amare le mie ombre
E ho intravisto la luce.

Infine mi sono arresa
Ad un nuovo, terribile nemico:
Il tempo.
Gli ho consegnato le mie chiavi
Gli ho aperto le porte
Di questa vita.
Gli ho chiesto di lasciarmene abbastanza,
Di giorni, di ore
Per poter riparare ciò che ho rotto.
E lui in cambio mi ha donato l’eternità.

E in questa resa totale
Dinanzi ai miei nemici
Mi sono trasformata
Lasciando a ieri ciò che ero fino a ieri
E ripartendo da oggi, da ora,
come la donna che sono diventata.
Il miglior tentativo di perfezione
Finora mai raggiunto.

Nadia Di Zenzo

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