Quando Dante scriveva che Monteriggioni “di torri si corona” nel XIII canto del Purgatorio, non sapeva quel che sarebbe accaduto alla rocca successivamente.

Il castello si trova sulla Via Francìgena, e da lì si può arrivare a Siena, proprio in Piazza del Campo, camminando per una ventina di Kilometri.

Siena lo trasformò in una rocca per la difesa della Francìgena stessa, la strada più importante da cui potevano arrivare gli attacchi a Monteriggioni che si trova in posizione strategica, al centro della Toscana.

Alla metà del XIV sec. poi Firenze conquistò la rocca considerata inespugnabile, ma gli assèdi si susseguirono senza che i fiorentini riuscissero ad entrare. Fu un capitano di nome Giovacchino Zeti  a tradire  Firenze da cui era stato esiliato: infatti nel 1554 si arrese e consegnò la rocca al marchese Marignano, forse per 4000 ducati facendosi promettere il rientro nella città. Così l’insegna dei Medici comparve sulla porta del borgo, e il primo Granduca Cosimo I ridusse in schiavitù gli abitanti facendoli portare a Firenze.

Senza quel tradimento, con tutta probabilità la fortezza sarebbe rimasta indipendente. Tutta questa vicenda è confluita in una leggenda che narra del fantasma dello Zeti, che camminando sulle mura si aggira in preda al rimorso tanto che nelle notti di luna piena è possibile sentire in piazza le  sue inquietanti urla e gli zoccoli del cavallo. Pare anche che in fondo a un pozzo si trovi un tunnel sotterraneo che arriverebbe addirittura nella zona di Bottini, a Siena.

Fantasmi a parte, da molto tempo il borgo ha abbandonato la sua  economia basata su pastorizia e agricoltura: oggi ci sono settori fiorenti come turismo, vino, artigianato… Ed è un luogo senz’altro da visitare, che già dalla strada s’impone alla vista con le sue mura di venti metri.

 Con la sua pittoresca festa medievale e i sentieri della Francìgena fra vigneti e paesaggi bellissimi, Monteriggioni costituisce una mèta imperdibile.

Sandra Massai Fallaci  ©

foto.goodreads.com/

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