di Vincenzo Caccioppoli
Cresce l’occupazione e cala il rischio di povertà : nel 2023 la percentuale di popolazione con un reddito disponibile equivalente inferiore alla soglia di rischio di povertà, fissata al 60% del reddito disponibile mediano equivalente nazionale, è al 18,9% con un calo di 1,2 punti sul 2022 e ai minimi dopo il 2010 (era al 18,7%) ma comunque al di sopra della media Ue (16,2%).
Le persone a rischio povertà sono 11,12 milioni, 676mila in meno del 2022. Dopo il calo subito tra il 2019 e il 2020 (al 71,5%), nell’Unione europea il tasso di occupazione delle persone tra i 20 e i 64 anni è cresciuto nei successivi tre anni, raggiungendo il 75,3% nel 2023. L’Italia è il secondo paese dell’Ue in cui la crescita annuale è stata più elevata (+1,5 punti percentuali), preceduta solo da Malta (+1,6). E’ quanto emerge dai dati Eurostat contenuti nell’edizione del 2024 dei “Key Indicators on Europe”. Sempre i dati Eurostat rilevano che sono sette i Paesi Ue dove gli occupati nel 2023 ammontavano ad almeno l’80% delle persone in età da lavoro, con il tasso più alto registrato nei Paesi Bassi (83,5%), in Svezia (82,6%) e in Estonia (82,1%). Insomma anche dal centro di statistiche europee arrivano buone notizie sul fronte occupazione, smentendo clamorosamente le cassandre che in queste settimane lanciano allarmi sull’aumento della povertà in Italia.
Se si guarda nel complesso alla povertà e l’esclusione sociale (quindi oltre alla povertà monetaria anche alla deprivazione materiale o la bassa intensità di lavoro) in Italia la percentuale di popolazione in questa situazione di disagio economico è pari al 22,8% in calo di due punti rispetto al 2022 ma comunque superiore alla media Ue (21,4%). In pratica si trovano in questa situazione di rischio nel complesso nel nostro Paese 13 milioni 392mila persone con una riduzione di circa 900mila persone rispetto al 2022. Positivi i commenti che giungono dal governo: per il ministro del Lavoro, Marina Calderone, “ancora una volta i numeri smentiscono chi cerca di colorare la realtà secondo i propri interessi politici. Eurostat ha certificato che nel 2023 l’Italia ha fatto registrare il secondo più alto aumento percentuale dell’occupazione (+1,5 punti percentuali), oltre il doppio della media Ue”. “La Meloni ha ereditato un’Italia ultima in Europa per tasso di occupazione e in due anni l’ha portata a una crescita record di occupati”, dice il ministro del Turismo, Daniela Santanchè. “I dati diffusi oggi da Eurostat confermano la bontà delle politiche attuate dal governo per il rilancio economico dell’Italia”, dichiara il sottosegretario all’Economia, Lucia Albano.
Per i minori il rischio di povertà ed esclusione sociale è più alto rispetto alla percentuale complessiva. Nel nostro Paese nel 2023 il 27,1% dei minori era in questa situazione di disagio, dato in flessione rispetto al 28,5% del 2022 ma comunque superiore alla media Ue (24,8%). In pratica ci sono 2 milioni 471 mila under 18 in una situazione di disagio economico. Tra i fattori di deprivazione materiale c’è l’impossibilità di fare un pasto adeguato con carne o pesce o un equivalente vegetariano ogni due giorni. Se in media in Ue il 9,5% non può permettersi di mangiare in modo adeguato, in Italia si parla dell’8,4% (dal 7,5% del 2022). La percentuale sale al 19,2% in Italia per le persone che hanno un reddito al di sotto del 60% di quello mediano.