di Viviana Maya Bellavista
Giorno 21/07/2024 Biden ha dichiarato su un post pubblicato su X il suo ritiro dalla corsa alla Casa Bianca. Mossa contrastante rispetto a quanto dichiarato poche ore prima in un altro post, in cui scriveva: “E’ un miracolo. Per una volta Donald Trump ha detto la verità. Questa è la corsa più importante della nostra vita e io la vincerò”. Sembrano dunque esserci dei lati lasciati in ombra sul motivo che abbia spinto il presidente a cambiare tempestivamente idea. Nelle ultime ore, Biden ha dato il pieno sostegno alla vice presidente Kamala Harris, il cui staff stava da tempo facendo dei sondaggi sulle sue possibilità di battere Trump. La risposta dell’avversario è stata: “Kamala Harris sarà ancora più facile da battere”.
In un secondo post, Trump ha poi aggiunto: “ Sapevamo che Biden non era in grado di fare il presidente, non lo è mai stato. Adesso rimedieremo agli errori fatti”.
Intanto dalla camera, un repubblicano afferma: “Se Biden non è in grado di correre per la Casa Bianca allora deve dimettersi anche come presidente”
Opinioni italiane
In un’intervista rilasciata alla Rai, il Ministro degli esteri Tajani ha detto: “è una notizia nell’aria già da qualche giorno dopo l’attacco di covid di Biden. Tuttavia è necessario guardare con serenità al destino degli usa e alle relazioni transatlantiche con questo paese. Chiunque sarà il prossimo presidente, lavoreremo bene con lui. Da adesso, ci sarà una campagna elettorale diversa da quelle precedenti, questa volta tra Kamala e Trump”.
Natalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Italiani, dichiara: “Trump è un candidato straordinariamente debole e dopo la decisione di questa sera la corsa alle presidenziali si riapre nuovamente. Non abbiamo mai visto Kamala Harris in veste di eventuale presidente della Nazione. Non è detto che non possa battere Trump”
Cosa pensavano i cittadini sui i due candidati alla Presidenza?
E’ stato chiesto al popolo americano chi preferisse vincesse le elezioni alla Presidenza alla Casa Bianca. I risultati sono stati parecchio contrastanti. Secondo le statistiche, tra i sostenitori dell’attuale Presidente, il 26% ha dichiarato di apprezzare a pieno la sua condotta personale. Al contrario, tra i sostenitori di Donald Trump, solo il 14% ha affermato di essere in linea con il suo approccio. Tuttavia, chiedendo ai sostenitori di Biden se condividessero le sue vedute sui problemi del Paese, solo il 25% si è dichiarato d’accordo. Al contrario, il numero di persone favorevole all’approccio di Trump verso i bisogni della Nazione, è stato pari al 41%
Anche il mondo dell’editoria si schiera contro Biden
Nei giorni successivi al dibattito tra Trump e Biden, il saggista ed editorialista Thomas Friedman, ha scritto sul New York Times: “E’ tempo che Joe mantenga la dignità che merita e lasci il palco alla fine di questo mandato. Se lo farà, gli americani comuni applaudiranno Joe Biden per aver fatto quello che Donald Trump non farebbe mai: mettere il Paese prima di se stesso.”
Parole simili sono state pronunciate anche dall’economista Krugman, il quale descrive Biden come il miglior Presidente della sua vita da adulto, esortandolo tuttavia a lasciare la campagna per l’età ormai avanzata.
Per quale Presidente parteggiavano gli italiani?
Stando ai risultati degli ultimi sondaggi, il 61% degli italiani aveva dichiarato di non mostrare alcuna simpatia per nessuno dei due. Risposta contrastante con quella dichiarata quattro anni fa per le lezioni del 2020, in cui metà della nazione italiana si era dimostrata favorevole all’ascesa al potere di Joe Biden, nutrendo nei suoi riguardi molta più stima e fiducia che per Trump.
Sembrava dunque globale l’idea secondo cui l’amato presidente degli Stati Uniti non fosse più nelle condizioni psico-fisiche di governare il paese per altri quattro anni. Tuttavia, analizzando i voti favorevoli alla democrazia, si riscontra un 59% femminile, un 76% da parte di persone di colore e un 61% da parte di ispanici. Osservando tale quadro, sembra dunque ovvio che i sostenitori di Trump, per lo più bianchi, abbraccino un timbro estremamente conservatore che non ha mai dato spazio durante il suo operato alla parità di genere e alla massima integrazione culturale. Nelle prossime settimane, vedremo dunque i progetti d’integrazione proposti dalla neo-candidata Harris e sulle manovre per il tema dell’immigrazione e della parità di genere.