Il sindaco Sala a Marina Berlusconi: “Ma non era meglio aspettare per l’intitolazione dell’aeroporto?” Il primo cittadino di Milano si rivolge alla figlia dell’ex premier: “Si tratta di una scelta puramente politica, lei persona intelligente”

Autore: Marco Sacchetti

MILANO – La forza oscura e potente di tutti i simbolismi riaccende lo scontro sull’intitolazione dell’aeroporto milanese di Malpensa a Silvio Berlusconi. E il sindaco Beppe Sala, dopo le critiche dei giorni scorsi a Enac, titolare della decisione non condivisa con Sea (che gestisce Malpensa ed è controllata da palazzo Marino) poi bollinata da Matteo Salvini, si rivolge dai social a Marina Berlusconi.

“INTITOLAZIONE A BERLUSCONI UN ATTO PURAMENTE POLITICO”

“Lei ha vissuto sulla sua pelle quanto suo padre sia stato amato e odiato. Ma non era meglio aspettare, far sì che gli animi si distendessero, far leggere alla storia la vicenda di suo padre con più tranquillità? Perché dobbiamo tornare così presto a schierarci, viste le modalità con cui questa decisione è stata presa?”. Sala a Marina Berlusconi, “persona intelligente come mi hanno confermato poi le sue recenti dichiarazioni”, chiede infine più nel livello personale se “davvero lei è felice che questo dibattito si riaccenda subito. Glielo chiedo nel rispetto comunque totale delle sue opinioni”. Sala si dedica poi all’Ente dell’aviazione civile e al suo presidente, Pierluigi Di Palma, autore della proposta di nomina dello scalo al fondatore di Mediaset e più volte premier. “Anche il più disattento cittadino capirebbe che l’intitolazione di Malpensa a Berlusconi è un atto puramente politico. E ora abbiamo conferma che questo atto è un’iniziativa del presidente di Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), un ente tecnico che di politico non dovrebbe avere niente (tra l’altro, se Enac vuole fare politica, che garanzia avranno i gestori degli aeroporti italiani, verranno forse penalizzati quelli che fanno riferimento ad amministrazioni di centrosinistra?)”, non trattiene il sarcasmo Sala.

 fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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