Il premio Strega andato in onda il 4 luglio in seconda serata ha ottenuto uno share del 2,6 con 312000 ascolti. Pochi diciamolo pure. Ognuno dei cinque scrittori ha avuto uno spazio per parlare. Inoltre aveva uno sponsor, uno scrittore famoso di altri tempi che nella simulazione scenica lo sosteneva

A fare da mattatrice è stata Geppi Cucciari che oltre a fare domande agli scrittori girava in mezzo al pubblico. Le domande fatte lasciavano pensare che a non aver letto i libri era lei. E forse a non aver letto nemmeno il copione. Avrebbe dovuto introdurre alcuni spettatori ma si è limitata a ripetere a tutti “ma dica quello che vuole”. Non sono mancate le frecciatine alla Rai, suo datore di lavoro, al ministro Sangiuliano e forse al governo. Ha fatto ridere gli spettatori di sinistra a casa che lo.hanno preso di mira ( ministro e governo).

Nel frattempo la giuria contava i voti sopraggiunti e decretava chi prendeva più voti. Nelle interviste agli scrittori non sono mancati gli accenni al fascismo, che ormai è d’obbligo, e i riferimenti ai bambini ebrei durante il nazismo. Ma le opere si sono occupate prevalentemente di rapporti familiari tra genitori e figli, non sempre facili. E sarebbe stato bello.approfondire la struttura dei romanzi, i personaggi, le tecniche narrative adoperate. Quelle cose che piacciono ai veri lettori. Ma è mancato il clima e l’atmosfera per farlo. La casa editrice Einaudi si è aggiudicato il primo premio e la sua scrittrice. Si poteva parlare anche delle aspettative che vedevano la scrittrice della Sellerio in buona posizione. Ma forse ha perso qualche voto perché si è messa a parlare molto in fretta.

Il convitato di pietra è stato il ministro della cultura, San giuliano, che da qualche tempo è stato preso di mira da social e da alcuni conduttori. Ritornando alla Cucciari non abbiamo capito se ce l’avesse su con gli organizzatori dello spettacolo o volesse mantenere un atteggiamento dissacrante per fare divertire il pubblico a casa. Pubblico che era quasi assente. Insomma più che al conferimento di un premio letterario fra i più prestigiosi in Italia sembrava di essere a Zelig.

Attilio Runello

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