L’obiettivo è dimezzare entro il 2030 (rispetto al 2019) il numero di morti sulle strade. I dati dell’ultimo rapposto Etsc
Autore: Manuela Boggia
ROMA – Dimezzare entro il 2030 (rispetto al 2019) il numero di morti sulle strade. È l’obiettivo fissato dall’Ue e, a livello nazionale, dalla maggior parte dei Paesi europei. Un obiettivo ancora lontano da raggiungere se, come messo nero su bianco dall’ultimo rapporto dell’European Transport Safety Council (Etsc), nel 2023 sulle strade dell’Unione europea si sono verificati 20.418 decessi, con un calo complessivo dell’1% rispetto al 2022, ben al di sotto della riduzione annuale del 6,1% necessaria per raggiungere l’obiettivo del 2030. L’Etsc è un’organizzazione indipendente senza scopo di lucro con sede a Bruxelles, impegnata a ridurre il numero di morti e feriti nei trasporti in Europa. Secondo il rapporto, nell’ultimo anno, dei 32 paesi monitorati dal programma Road Safety Performance Index dell’Etsc sono 18 quelli che hanno registrato un calo delle vittime della strada rispetto al 2022. A guidare la classifica c’è Malta con una riduzione del 38%, seguita dal Lussemburgo col 27%, dal Belgio con l’11% e dall’Ungheria con il 10%. Al contrario, le vittime della strada sono rimaste stagnanti in due paesi e sono addirittura aumentate in 12 Paesi, con la Lituania che ha registrato un aumento significativo del 33% e i decessi in Lettonia che sono aumentati del 26%.
A vincere quest’anno il premio di Paese più virtuoso è la Finlandia. È questo Stato del Nord Europa, infatti, ad aver ricevuto il Road Safety Performance Index (Pin), il premio del Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti 2024 assegnato per gli straordinari progressi nella sicurezza stradale. La Finlandia ha ridotto le vittime della strada di un sostanziale 29% nel decennio 2013-2023, mentre il calo medio nell’Ue è stato solo del 16%. Il premio riconosce i progressi del paese in materia di sicurezza stradale e testimonia gli obiettivi a lungo termine della Finlandia e la sua strategia globale per migliorare la sicurezza stradale degli utenti.
“In Finlandia dicono ‘vahinko ei tule kello kaulassa’ che si traduce approssimativamente come ‘gli incidenti non arrivano con una campana al collo’. Questo potrebbe spiegare perché i finlandesi adottano un approccio così completo e strategico che cerca di coprire molti aspetti diversi del pericolo stradale- commenta Antonio Avenoso, direttore esecutivo del Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti- Lo sforzo non finisce quando si verificano gli incidenti, la Finlandia è l’unico Paese in Europa che esegue un’indagine approfondita su ogni singola collisione mortale”. A seguito delle elezioni europee che si sono svolte a giugno, lo European Transport Safety Council chiede l’istituzione di un’agenzia per la sicurezza stradale dell’Unione europea, con poteri specifici come la gestione dell’implementazione di veicoli automatizzati e lo svolgimento di indagini sugli incidenti. “Mentre le altre principali modalità di trasporto in Europa (aviazione, mare e ferrovia) hanno agenzie Ue dedicate, responsabili della sicurezza- sottolinea l’Etsc- non esiste un’agenzia del genere per il trasporto su strada”.
L’Etsc esorta inoltre la Commissione europea ad avviare i lavori su una nuova revisione delle normative sulla sicurezza dei veicoli per tenere conto del rapido progresso delle tecnologie di sicurezza e invita ad accelerare le riforme delle ispezioni tecniche periodiche dei veicoli, per garantire che tali tecnologie siano mantenute per tutta la durata del ciclo di vita del mezzo. Commentando il prossimo mandato quinquennale del Parlamento europeo e della Commissione,il direttore esecutivo del Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti ha affermato: “La sicurezza stradale deve tornare a essere una priorità. Centomila persone sono morte sulle strade dell’Unione europea negli ultimi cinque anni e altre 100.000 moriranno nei prossimi cinque se non cambierà nulla. I neoeletti europarlamentari e i commissari nominati devono mettersi subito all’opera”.
fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it