In tutta Italia 1 consumatore su 2 è pronto a spendere: si prospetta un giro di affari di oltre 3,5 miliardi di euro
ROMA – Arrivano i saldi. Interesse rimane alto, ma conterà anche la variabile meteo. Scarpe e t-shirt in cima ai desideri, tessuti leggeri, gonne midi, sneakers tra le tendenze dell’estate 2024.
Da domani, 6 luglio, le vendite di fine stagione estive prenderanno ufficialmente il via in tutte le regioni italiane, con l’eccezione della provincia autonoma di Bolzano. L’interesse dei consumatori cala un poco rispetto allo scorso anno, ma rimane alto: oltre 1 su 2 – il 55%, era il 61% nel 2023 – ha intenzione di acquistare almeno un capo o prodotto moda, per un giro d’affari complessivo che stimiamo in oltre 3,5 miliardi di euro. È quanto emerge dal consueto sondaggio Confesercenti-IPSOS sui consumatori in occasione dei saldi estivi 2024. L’andamento della primavera. Le vendite di fine stagione estive saranno un momento importante per gli imprenditori del commercio moda, che vengono da un trimestre primaverile freddo sotto il profilo delle vendite. Il meteo incerto ed anomalo che ha caratterizzato la primavera di quest’anno, infatti, ha avuto un impatto negativo sui consumi, con il 39% dei consumatori che ha acquistato meno capi, calzature e accessori. Le attese delle imprese e la variabile meteo. Nonostante il leggero calo, la resilienza dell’interesse dei consumatori nei confronti dei saldi è un elemento valutato positivamente dagli imprenditori del settore. Un’ulteriore spinta ai consumi dovrebbe arrivare grazie ai rinnovi contrattuali firmati quest’anno – a partire da quello del terziario i cui dipendenti riceveranno a luglio 600 milioni di euro di una tantum – e alle quattordicesime: il 19% di chi la riceve la impiegherà infatti (anche) per acquisti moda durante le vendite di fine stagione.
Complessivamente, dunque, le attese di vendita sono improntate alla stabilità rispetto allo scorso anno, anche se molto conterà la variabile meteo: le piogge e i cali di temperatura di questi giorni non hanno favorito le vendite, anche se dal fine settimana il clima dovrebbe diventare più ‘estivo’.
COSA SI COMPRA. Anche in occasione di questi saldi estivi sono le calzature il prodotto moda più ricercato, indicato dal 61% degli intervistati: soprattutto sneaker estive, ma anche ballerine, sandali e slingback e scarpe da barca; tra gli scaffali e le vetrine si inseguono quest’anno molto anche le calzature tecniche, in particolare per il running, per il trekking e per il tennis. Seguono – con il 57% delle preferenze – t-shirt e top, in particolare polo e magliette sportive, mentre per le donne si afferma la tendenza alla ricerca di maglie, bluse e top di tessuti estivi, soprattutto lino ma anche seta, con una riscoperta delle stampe floreali. Al terzo posto, nella classifica ci sono pantaloni e gonne (44% delle indicazioni): quest’anno l’accento cade sulle ‘gonne midi’, di media lunghezza, ma sono cercati sempre anche shorts e bermuda di denim e leggings, oltre ai classici pantaloni estivi leggeri tipo chino per gli uomini, tra i quali emerge un interesse anche per pantaloni cargo, lunghi o corti che siano. Il 41% degli intervistati cercherà anche maglieria estiva. Nella top ten ci sono anche abiti e vestiti (39%), e camicie (30%) – anche in questo caso, preferibilmente, di cotone leggero, lino o seta – poi costumi e moda mare (29%), pigiami/camicie da notte (16%) e infine borse (15%).
“I saldi di fine stagione rimangono tra gli eventi commerciali più apprezzati, anche se l’eccesso di promozioni e presaldi ne hanno ridotto l’impatto. L’auspicio è che si raggiungano i risultati dello scorso anno, magari anche qualcosa di più grazie all’arrivo delle alte temperature”, commenta Benny Campobasso, Presidente di Fismo, la federazione dei negozi moda di Confesercenti. “Anche la partenza coordinata tra tutte le regioni è positiva. Certo, però, la data di avvio rimane troppo anticipata: in teoria sarebbero vendite di fine stagione, ma arrivano a poco più di una settimana di distanza dall’inizio dell’estate. Bisogna spostarle più avanti”.
fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it