Nuovo appuntamento con il professore di Corporate Finance e fondatore della Livolsi & Partners S.p.A.
ROMA – L’Italia, insieme a Francia, Belgio, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia, è oggetto della procedura per deficit eccessivo superiore al 3% da parte della Commissione europea.
La decisione sarà adottata dall’Ecofin del 16 luglio. In novembre saranno pubblicate le raccomandazioni per correggere il disavanzo eccessivo dopo che saranno analizzati i piani pluriennali di spesa per la riduzione del debito che gli Stati interessati dovranno presentare entro il 20 settembre.
Una situazione analizzata da Ubaldo Livolsi, professore di Corporate Finance e fondatore della Livolsi & Partners S.p.A., nel nuovo appuntamento della sua rubrica con l’agenzia Dire, curata da Angelica Bianco.
“L’impatto sul nostro Paese sarà pesante- spiega- Secondo l’Ufficio parlamentare di Bilancio, l’aggiustamento richiesto per rispettare il nuovo quadro di regole da parte dell’Italia è stimato in 0,5-0,6 punti di Pil all’anno, distribuiti su sette anni. La correzione sarà di circa 10-12 miliardi all’anno, cui dovranno aggiungersi oltre 20 miliardi per rifinanziare tutte le misure varate nel 2023. La manovra sarebbe quindi pari a 32 miliardi.
La capacità negoziale del Governo guidato da Giorgia Meloni sarà fondamentale. Il fatto che l’Italia sia l’unico Paese dell’Eurogruppo a non avere ratificato il Mes, il fondo europeo per la stabilità dell’eurozona, sembra un atteggiamento negoziale più che di sostanza. E in questo senso è positivo che Giancarlo Giorgetti, ministro del Mef, abbia apprezzato la disponibilità del direttore del Mes, il lussemburghese Pierre Gramegna, ad allargare le finalità dello stesso Mes”.
fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it