Che ci fa un matematico difensore di Euclide a entrare nel mondo ultra-fantastico?

Sarebbe la sconfessione del rigore illuminista della ragione da parte della fantasia. Lewis Carroll pseudonimo d Charles Lutwidge Dodgson (1832-1898) è ricordato in tutto il mondo non come scienziato dei numeri, ma come autore di Alice nel paese delle meraviglie.

Si dice che tutto il romanzo sia stato scritto in un quaderno mentre era in barca e intrattenere le tre figlie delle quali una si chiamava appunto Alice.

Ora immaginate un sorridente Charles Lutwidge – dunque non il serio matematico – su una barca e di fronte le tre figlie di cui abbiamo immagine, con la più grande Alice.

Sono tutte sedute in fondo alla barca e il padre tira fuori un quaderno. “Cosa è padre? Una storia che voglio raccontarvi e che ho scritto per leggervela mentre la barca ondeggia”

Allora su raccontate

Ecco: ” Alice cominciava a sentirsi assai stanca di sedere sul poggetto accanto a sua sorella, senza far niente: aveva una o due volte data un’occhiata al libro che la sorella stava leggendo, ma non v’erano né dialoghi né figure, — e a che serve un libro, pensò Alice, — senza dialoghi né figure? E si domandava alla meglio, (perché la canicola l’aveva mezza assonnata e istupidita), se per il piacere di fare una ghirlanda di margherite mettesse conto di levarsi a raccogliere i fiori, quand’ecco un coniglio bianco dagli occhi rosei passarle accanto, quasi sfiorandola.

Non c’era troppo da meravigliarsene, né Alice pensò che fosse troppo strano sentir parlare il Coniglio, il quale diceva fra se: “Oimè! oimè! ho fatto tardi!” (quando in seguito ella se ne ricordò, s’accorse che avrebbe dovuto meravigliarsene, ma allora le sembrò una cosa naturalissima): ma quando il Coniglio trasse un orologio dal taschino della sottoveste e lo consultò, e si mise a scappare, Alice saltò in piedi pensando di non aver mai visto un coniglio con la sottoveste e il taschino, né con un orologio da cavar fuori, e, ardente di curiosità, traversò il campo correndogli appresso e arrivò appena in tempo per vederlo entrare in una spaziosa conigliera sotto la siepe.

Un istante dopo, Alice scivolava giù correndogli appresso, senza pensare a come avrebbe fatto poi per uscirne”.

Un’opera che ha rappresentato un evento culturale, letterario, ha messo a dura prova linguisti e traduttori, per tradurre modi di dire e proverbi inglesi, è diventato un famosissimo film di animazione nel 1951, e la sua trasposizione cinematografica occupa un periodo ininterrotto dal 1903 a 2024, centoventuno anni

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