di Lana Lia
Il messaggio pubblicato sul social dal Servizio Affidi dell’Asci, l’azienda sociale dei Comuni di Fino Mornasco e Mozzate: “Cerchiamo una famiglia disponibile a occuparsi di un neonato di due mesi per un affido a tempo
pieno della durata di un anno”, ha dato scandalo. C’è chi ha detto che non si tratta di un mercatino dell’ usato. La risposta :
“Lo abbiamo scelto per la sua forza comunicativa”, non convince molti.
Non solo Facebook e i suoi gruppi , ma anche la politica si scatena contro questo post.
Fino Futura, lista minoritaria nel Comune di Fino Mornasco, si scaglia contro questo messaggio. A parlare è Roberto Discalzo, capogruppo della lista
“È un annuncio vergognoso. Non è un gatto, è una persona. Garantite un aiuto alla famiglia, invece di togliere il bambino. A tutela delle famiglie e delle fasce deboli andremo a fondo sulla questione”.
Comprensibile la paura, visto quanto succedeva in America già dal 2018 a causa di affidi su internet. Ma qui si tratta di AGi, non di genitori naturali o adottivi che vendono il loro bambino a sconosciuti. Non è ancora necessaria una struttura di rehoming, come negli Stati Uniti. Ma che sia davvero la preoccupazione generale? Non si vuole arrivare a case famiglia privatizzate dovr i bambini sono in pericolo? Non si vuole un Foster care che metta in difficoltà il minore?
( Leggi anche :Una storia per la Grande Storia: L’affido o il Foster care? Ce lo dicono i fatti e persino una serie TV.
https://www.corrierenazionale.
Potrebbe non trattarsi di qualcosa di così preoccupante, almeno secondo Ilaria Nobile, coordinatrice del Servizio affidi sovradistrettuale, la quale difende la scelta di utilizzare Facebook.
“Lo strumento dei social è stato scelto per la sua forza comunicativa perché può arrivare dove non arrivano le campagne istituzionali. L’obbiettivo è sensibilizzare le persone rispetto alla possibilità dell’affido. Capisco che, trattandosi di un bimbo così piccolo, possa esserci una reazione emotiva importante e che si possa discutere su questo strumento ma non sulle modalità del nostro lavoro che svolgiamo con serietà nell’interesse dei minori. Il Comune è disponibile a spiegare a chiunque il modo in cui operiamo, anche a questo signore che parla di ‘vergogna’ in modo ingiustificato”. Eventuali persone che dovessero farsi avanti per l’affido del bambino dovranno, poi, naturalmente seguire l’iter di colloqui e accertamenti sulla loro idoneità ad accoglierlo”.
Si dove che il copy della grafica virale affermi anche: “L’esperienza di affido verrà gestita e seguita dal Servizio Affidi, l’ente di riferimento per il territorio degli Ambiti Territoriali di Cantù, Lomazzo-Fino Mornasco e Como che si occupa dell’attivazione di progetti di affido”.
A parte tutto questo, la cosa più importante è che il minore trovi una casa amorevole.
Dilungarsi troppo su cosa circola sui social e non viene bloccato, mentre altro sí, anche se meno grave- a volte anche per nulla negatovo- sarebbe una polemica strile perché, ormai, non è facile venirne fuori ed è sempre più larga la fascia di pubblico che usa i social ‘ come fossero casa sua’. Fortunatamente, pare che la situazione italiana sia ben lontana da quella estera, per ora.
Pensiamo effettivamente all’interesse del minore e che del resto si occupi chi di competenza. Si spera che venga fatta presto chiarezza sull’argomento e che il bambino trovi casa.
Fonti: https://www.agi.it/cronaca/
https://www.ilgiorno.it/como/