Negli ambienti politici argentini si parla della “Dottrina Milei”: il presidente libertario dell’Argentina, Javier Milei, ha dato ordine al Ministero degli Affari Esteri, presieduto dal Ministro Diana Mondino, di sospendere la partecipazione dell’Argentina a tutti gli eventi legati all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. In questa agenda, l’ONU propone una serie di obiettivi che consentono progressi nell’uguaglianza di genere e nella parità di accesso ai servizi essenziali come la sanità e l’istruzione. Il leader libertario ha insistito più volte nel descrivere questi problemi come appartenenti al “socialismo”.

Forum OAS: Milei contro Agenda 2030

L’Argentina blocca così diversi forum internazionali futuri, a cominciare dall’Assemblea Generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (OAS), che inizierà mercoledì e si riunirà ad Asunción, in Paraguay. Il Forum, il cui tema centrale è “Integrazione e sicurezza per lo sviluppo sostenibile nella regione”, mira a far avanzare l’Agenda 2030. L’Agenda 2030 è il più ampio processo di consultazione portato avanti nella storia delle Nazioni Unite e vi partecipa la maggior parte dei paesi dell’ONU, dell’OAS e di altre organizzazioni globali. Tuttavia, la nuova classe di destra anti-globalista lo descrive come un accordo della sinistra che minaccia lo sviluppo dei paesi e mette in discussione i benefici dello sviluppo sostenibile e delle politiche di genere. I 17 obiettivi che gli Stati delle Nazioni Unite, inclusa l’Argentina, si sono prefissati nel 2015 riguardano, ad esempio, l’eliminazione della povertà e della fame, la salute, l’istruzione, l’uguaglianza di genere e la protezione dell’ambiente. Anche la Farnesina ha inviato un’istruzione a tutte le ambasciate ordinando loro di “rivedere” tutto ciò che riguarda l’Agenda 2030, un impegno ambientale che fa parte della road map di tutte le organizzazioni internazionali. Un esempio di questo cambiamento è l’OAS dove l’ambasciatrice  Sonia Cavallo ha votato contro le risoluzioni contro la violenza sessuale ad Haiti e ha suscitato l’ira dei rappresentanti degli Stati Uniti e del Messico. In questo quadro, l’Argentina si reca quasi da sola a votare contro il progetto di risoluzione che l’Assemblea Generale approverà ad Asunción. Questa politica ideologizzata, tuttavia, è incompatibile con gli sforzi di lunga data dell’Argentina per diventare membro dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Ed è incompatibile anche con i negoziati del Mercosur con l’Unione Europea per raggiungere un accordo di libero scambio. E con i testi già in vigore nel Gruppo7 o nel G20, di cui fa parte l’Argentina. Inoltre, il paese ha preso degli impegni con diverse agenzie dell’ONU.

 

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