La Grecia, con una mossa insolita, ha lanciato la sua più grande e lunga esercitazione navale di sempre, nel Golfo di Laconia, limitando nel contempo il movimento della flotta ombra russa nelle sue acque. L’operazione iniziata a maggio e temporaneamente sospesa, è ripresa martedì e dovrebbe continuare almeno fino al 15 luglio. Questa azione consente ad Atene di chiudere il proprio spazio marittimo alle navi commerciali, in una delle poche eccezioni al diritto di passaggio inoffensivo e mira a ostacolare la capacità della Russia di eludere le sanzioni, trasferendo greggio a petroliere dirette ai mercati globali.
Grecia: esercitazione navale per bloccare petroliere russe
In seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, le sanzioni internazionali hanno reso sempre più difficile il commercio di greggio e prodotti petroliferi russi, spingendo i commercianti a cercare scappatoie per esportarli, compresi i trasferimenti offshore da nave a nave. Le esercitazioni greche, quindi, hanno interrotto in modo significativo la logistica petrolifera russa, bloccando di fatto la capacità di Mosca, di utilizzare l’area per il trasbordo di petrolio, costringendo pertanto, le petroliere, a trovare rotte alternative. Difatti, nonostante questa battuta d’arresto, la Russia ha riorientato questi trasferimenti vicino a un’enclave spagnola Melilla, nella città di Nador, all’estremità orientale della costa del Marocco sul Mediterraneo, nel Nord Africa. Il che fa sorgere la prospettiva che Madrid possa ripetere le misure adottate per bloccare attività simili a 140 miglia a ovest, vicino all’altra enclave, Ceuta. Tuttavia, se la Grecia continuerà le sue esercitazioni navali mensili, eserciterà ulteriore pressione sulla flotta ombra, portando potenzialmente a ulteriori trasferimenti e a un maggiore controllo da parte di altre nazioni del Mediterraneo.