Lo scrittore di oggi è francese, ha un nome francese Jules Verne, e credo che dobbiamo smetterla di italianizzarlo, perché si perde la collocazione geografica della nascita e poi perché è autore che appartiene all’umanità.
Anche questo è un grande amico dei ragazzi, tutte le storie d’avventura sono state seguite dai giovani di tutto il mondo.
Anzi io lo ritengo anche il primo autore ambientalista che ha parlato dell’aria, dello spazio, del sottosuolo e del fondo dei mari, che ha ispirato scienziati e applicazioni tecnologiche delle epoche successive.
E’ vissuto a cavallo di due secoli dal 1828 al 1905, il padre della fantascienza
.“ Viaggio al centro della Terra”, “Dalla Terra alla Luna”, “l’isola misteriosa”, “Ventimila leghe sotto i mari” e “Il giro del mondo in ottanta giorni” sono cinque capisaldi della letteratura mondiale e della cinematografia.
La sua mondialità è anche data dal fatto che è il primo autore ad essere il più tradotto nel mondo.
Per il resto uno che scappa a undici anni su una nave – il padre, magistrato lo riagguanta nel primo porto – mostra già in tenera età il portento naturale per l’avventura.
A Parigi il futuro avvocato, che non fece, forse, mai una causa, nei circoli letterari incontra l’altro grande francese Alexandre Dumas, e nella Biblioteca nazionale trova spunti scientifici e storie ed ingoia suggestioni fantastiche che saranno trasfigurate nei suoi libri.
Sarà questa predisposizione personale a dirottare dalla carriera giuridica il nostro, accanto, anche, ad un matrimonio con una donna benestante che gli crea quella giusta indipendenza economica che gli fece fare il salto di qualità, da un ufficio di cambio ad una società che si occupava di voli nel pallone e studi sull’aria.
E così dopo operette teatrali giovanili comincia il gioco che lo porta sempre più in alto, sulla Luna.
Il romanzo di oggi “Il giro del mondo in ottanta giorni” è il primo grande successo del 1873, a quarantacinque anni, boom economico che gli consente di comprare lo yacht Saint-Michel II e di continuare il viaggio.
Un grande scrittore, zoologo, fisico, chimico, il primo biografo di Cristoforo Colombo, ci piace ricordarlo cosi con i suoi studi, le sue ricerche fatte con pignoleria.
Non come finì: vecchio, cieco e paralizzato. Queste anime sono da prescindere dal corpo e noi nella soffitta dei libri ci nutriamo dei loro sogni.
Jules Verne nel momento del massimo successo
Questo romanzo che ci porta in giro per il mondo che è il massimo dell’avventura per un ragazzo, è legata alla famosa scommessa di Fogg, un uomo ricco, riservato, celibe e con abitudini fin troppo regolari come poteva essere un londinese del 1872.
Passepartout il nuovo servitore preso all’ultimo momento, francese sulla trentina, che si rivela in gamba e affettuoso verso il padrone.
E poi c’è la scommessa fatta nel circolo più esclusivo del cuore di Londra, che lo scaraventa in questo viaggio. La vicenda è nota.
Il film più fedele al testo è del 1956, regia di Michael Anderson, prodotto da Michael Todd, con David Niven nel ruolo di Phileas Fogg e Cantinflas in quello di Passepartout.
Molti attori famosi interpretano ruoli cameo. Il film ha vinto cinque Oscar, su un totale di otto candidature.
Le anche recenti trasposizioni sono liberamente tratte come anche i cartoni animati di Hanna e Barbera.
Una presenza di tutto rispetto della soffitta dei libri, per una partenza per le vacanze e con un viaggiatore in mano.
Trovo in rete uno gradevole spettacolo realizzato a Milano Sono 11 pezzi.
Buona visione.
LA RETE