“Il prossimo Parlamento Europeo dovrebbe copiare l’attuale modello di governo italiano, riunendo tutti i partiti di destra dello spettro politico per governare insieme”, ha detto sabato il primo ministro Giorgia Meloni. Rivolgendosi alla sua unica manifestazione elettorale in vista del voto del 6-9 giugno in tutta l’UE, Meloni ha affermato che il blocco di 27 nazioni deve tenere a freno le sue ambizioni normative e interferire meno nella vita dei suoi cittadini.
Meloni, capo del partito di destra Fratelli d’Italia, è uno dei leader europei più attentamente osservati, presentandosi come un ponte tra il centrodestra tradizionale e il suo stesso campo arciconservatore, che in precedenza era stato evitato. I sondaggi d’opinione suggeriscono che i gruppi attorno al centro politico – il centro-destra, il centro-sinistra, i Verdi e i Liberali – saranno in grado di formare un’altra maggioranza nel prossimo parlamento dell’UE, che deciderà le leggi che guidano la politica nel blocco.
Ma la Meloni, che guida una coalizione in Italia che unisce partiti centristi e di estrema destra, ha affermato di voler vedere ciò replicato a livello europeo per promuovere un’agenda conservatrice. “Abbiamo un obiettivo chiaro: vogliamo fare a Bruxelles quello che abbiamo fatto a Roma un anno e mezzo fa: costruire un governo di centrodestra in Europa e inviare finalmente la sinistra, i rossi, i verdi e i gialli, che hanno causato così molti danni al nostro continente nel corso degli anni, fino all’opposizione”, ha detto.
In un discorso di un’ora, non ha fatto menzione della fusione del suo gruppo ombrello conservatore in Europa con un’alleanza di estrema destra che include il Rassemblement National di Marine Le Pen in Francia. Mentre i moderati dell’UE affermano di poter lavorare con la Meloni, il cui partito dovrebbe ottenere il maggior numero di voti in Italia, hanno escluso qualsiasi accordo di condivisione del potere con Le Pen e i suoi alleati. Meloni ha affermato che le precedenti commissioni dell’UE – il governo de facto del blocco – non hanno avuto contatti con la gente comune e che in futuro dovrebbero essere più pragmatiche.
“L’Europa può continuare a cercare di regolamentare ogni aspetto della nostra esistenza ed essere inefficace negli scenari di crisi proprio alle nostre porte, oppure può scegliere di fare meno cose e farle meglio”, ha detto a una folla di sostenitori sventolanti. Ha evidenziato le aree in cui secondo lei l’Europa sta fallendo, anche imponendo standard ambientali rigorosi alle aziende che devono competere con paesi che non hanno tali restrizioni o che hanno costi di produzione molto più bassi.
È stata fatta menzione specifica al crescente potere dei produttori automobilistici cinesi, nel timore che la promozione dell’energia verde da parte dell’UE danneggerà l’industria automobilistica italiana. “L’Europa può continuare ad aprire i nostri mercati a chi non rispetta i nostri stessi standard sociali e ambientali, oppure può proteggere adeguatamente le nostre imprese dalla concorrenza sleale per difendere la civiltà e il benessere raggiunti nel corso dei secoli”, ha affermato.