di Andrea Gentili
“ Il grido interiore “ di Munch ed altre cento opere del pittore norvegese esposte al Palazzo Reale di Milano dal 14 settembre prossimo e poi a Palazzo Braschi di Roma nel 2025
Il Palazzo Reale di Milano ospiterà dal prossimo 14 settembre una delle mostre più attese del 2024: quella riguardante le opere di Edward Munch che torna così a Milano dopo ben quarant’anni: cento le opere che il Munch Museum di Oslo presterà al palazzo Reale di Milano prima e successivamente ( dal 18 febbraio 2025 al 2 giugno dello stesso anno ) a Palazzo Bonaparte di Roma con una retrospettiva che ne intende raccontare l’intero percorso umano ed artistico notoriamente caratterizzato da una infanzia offuscata dalla malattia, dal lutto e dal terrore di ereditare una condizione mentale che si era frequentemente presentata in famiglia oltre che dal una tormentata relazione sentimentale che, come in un coacervo, hanno contribuito a formare la poetica di Munch, un artista caratterizzato da un senso di inquietudine ed angoscia che si riflette costantemente nei suoi quadri i quali evidenziano l’intimità dell’artista, della persona che si manifesta all’esterno attraverso la sua opera dalla quale emergono paura, terrore, angoscia per il futuro.
Vale la pena di ricordare che il pittore norvegese é già stato esposto a Roma, a Palazzo Braschi, nel 1986; le mostre sono state presentate nel corso di una conferenza stampa promossa dalla Reale Ambasciata di Norvegia a Roma nel corso della quale sono state descritte le particolari caratteristiche di queste eccezionali esposizioni che sono state presentate dal curatore del Palazzo Reale di Milano Domenico Piraino, dall’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi, dalla Direttrice del Museo nazionale di arte, architettura e disegno di Oslo Linda Bernander Silseth, dal Direttore della Galleria Nazionale Umbra Costantino D’Orazio oltre che dalla Dott. Iole Siena in rappresentanza di Artemisia l’organizzazione che ha organizzato l’intera esposizione e che celebra in tal modo il suo venticinquennale.
La conferenza stampa ha evidenziato come queste due esposizioni, quella milanese e quella romana, tendano a mostrare la sensorialità del pittore norvegese ed a diffondere ancor più nel nostro Paese le caratteristiche peculiari di Munch la cui opera più nota, l’Urlo, è diventata una immagine iconica dell’arte a partire dall’anno 1893 nel corso del quale venne concepita.