Con il Crowdfunding un gran numero di persone sceglie di essere coinvolto in un tipo di finanziamento con raccolta collettiva di fondi, di solito tramite una piattaforma online. Questo approccio è stato utilizzato per finanziare vari tipi di progetti creativi, start-up e anche per scopi sociali, umanitari.

Tra le tipologie di Crowdinvesting, le raccolte di risorse che comportano la possibilità di ottenere una remunerazione del capitale investito, troviamo l’equity crowdfunding con una quota di partecipazione nella società in cui si investe, il lending crowdfunding per il quale è prevista la restituzione con gli interessi ed un contratto di finanziamento, il debt crowdfunding per il quale anche in questo caso è prevista la restituzione con gli interessi ma attraverso l’emissione di titoli obbligazionari.

Non fanno parte dell’insieme del Crowdinvesting, invece, tipologie di raccolta come il donation crowdfunding, una vera e propria liberalità, e il reward crowdfinding, in questo caso il sostenitore acquista un bene messo in vendita dal progettista. Per entrambe le tipologie non si prevedono ricompense monetarie per la partecipazione alle campagne di raccolta.

Il successo di una campagna di crowdfunding, spesso, dipende da vari fattori, non solo dalla qualità della presentazione del progetto, ma anche dalla strategia di marketing, dalla rete di contatti del proponente e dalla trasparenza con i potenziali sostenitori.

A gennaio scorso è stato emanato il Regolamento delegato della Commissione dell’Unione Europea sulle “norme tecniche di regolamentazione che specificano i requisiti in materia di punteggio di affidabilità creditizia dei progetti di crowdfunding, determinazione del prezzo delle offerte di crowdfunding e politiche e procedure di gestione dei rischi”. Il regolamento innova la normativa precedente imponendo una maggiore trasparenza per i fornitori di servizi di crowdfunding, riguardo quindi al calcolo dei punteggi di affidabilità creditizia per i progetti e per i loro titolari. Il tutto per una maggiore tutela degli investitori-sostenitori.

Il regolamento inoltre considera anche gli aspetti innovativi basati sull’intelligenza artificiale e sull’apprendimento automatico, lì dove i dati utilizzati in tali modelli di attribuzione del punteggio sono relativi all’operatività piuttosto che ai dati di bilancio, con riferimento alle imprese con storie molto brevi o senza alcuna esperienza nel settore creditizio. Pertanto trasparenza sui fattori finanziari e non finanziari.

È del luglio 2023 l’ultimo Report annuale del Politecnico di Milano sull’evoluzione del crowdfunding, da luglio 2022 a luglio 2023, oggetto di analisi più dettagliata è il crowdinvesting.

Dai dati nel quadro sintetico del crowdfunding in Italia: la raccolta di donation crowdfunding e di reward crowdfunding ammonta a 52,3 milioni di euro negli ultimi dodici mesi. Un dato notevole.

Il crowdinvesting, pari in totale a 343,79 milioni di euro, ha registrato una contrazione rispetto all’anno precedente nell’ammontare della raccolta complessiva, con una riduzione molto lieve (-1%) dovuta soprattutto ai risultati della prima metà del 2023.

Focalizzandoci sulle sopra delineate campagne di raccolta fondi in cui non è offerta alcuna ricompensa, le donation-based crowdfunding si prefiggono solo obiettivi di solidarietà, cultura, o mecenatismo. Si tratta della tipologia originaria di raccolta collettiva fondi: i donatori possono effettuare i loro versamenti con il metodo di pagamento preferito e ottengono una ricevuta che, per le donazioni a favore di Onlus, consentono di beneficiare dei relativi sgravi fiscali. I benefattori sono anche denominati backers, sostenitori.

Tra le piattaforme di crowdfunding donation-based attive in Italia è degna di nota 1 Caffè*, nata per sostenere le piccole-medie associazioni no profit italiane. Dal 2011 aiuta enti solidali che promuovono progetti per diverse cause sociali. Questa settimana in particolare sostengono  l’Associazione Traumi Encefalici ODV con il Progetto “Un minibus tutto per l’ATE”. Inoltre il 3 Giugno prossimo Luca Argentero porterà in scena il suo spettacolo teatrale “È questa la vita che sognavo da bambino?” grazie all’organizzazione del Festival del Fundraising, la collaborazione con il Palazzo dei Congressi di Riccione e con il patrocinio del Comune di Riccione. Per Riccione sarà un momento di arte e svago, ma anche di beneficenza: la donazione sarà devoluta a 1 Caffè Onlus per il sostegno dei piccoli enti non profit italiani. Degno di nota come ispirandosi al caffè sospeso, ad esempio con un euro a settimana, in un anno (52 euro) è possibile aiutare l’organizzazione ed entrare a far parte della 1 Caffè Family.

Inoltre il crowdfunding supporta la ricerca scientifica, ad esempio il progetto Universitiamo**, lanciato dall’Università di Pavia nel 2014. Tra le altre, una delle piattaforme da menzionare è Buona Causa.org (https://buonacausa.org/discover/cause) che si limita a garantire la trasparenza delle donazioni, senza trattenere alcuna percentuale.

Riguardo alle percentuali, di recente, ha fatto la sua comparsa una APP dal nome Wishew, realizzata da tre italiani: Giacomo Vose, Antonino Risicato e Vincenzo De Caro, utilizza il fondo di Leonardo Maria del Vecchio, non è ancora disponibile una versione in italiano. Su tale piattaforma occorre postare un video che descriva un sogno che non si è in grado di realizzare, chiedendo ai visualizzatori, potenziali benefattori, un supporto e, con un meccanismo che cerca di incentivare le donazioni, viene promesso ai sostenitori di ricevere supporti per esaudire anche i loro desideri. Ovviamente una percentuale dell’ammontare di tali donazioni è trattenuta: una fee del 12% verrà trattenuta negli Stati Uniti.

Al momento l’APP si concentrerà negli USA prima di arrivare in Europa. Affermano che i like sono oramai solo per i perdenti. Invitano a postare i propri desideri, quindi i futuri sostenitori con un solo dollaro potranno contribuire ad un sogno, con una reciprocità ingegnerizzata in quanto chi ha avuto almeno un solo dollaro in donazione riceverà una notifica quando il suo sostenitore condivide un nuovo desiderio e sarà invitato a sostenerlo. Forse questo lascia un po’ sorpresi per la novità, ma probabilmente è solo una questione di statistiche e di probabilità, e di algoritmi. Infatti l’algoritmo dell’APP premia i contributori più attivi, quindi contribuire al desiderio degli altri può aiutare il proprio desiderio a diventare realtà.

Nasce quindi un nuovo tipo di connessione sociale, non solo reti di contatti e valanghe di like e post, ma dollari inviati per beneficenza anche bidirezionale.

Infine entrano in campo anche gli influenzer, come creatori di contenuti con un ruolo positivo e diremmo propositivo. Una funzione apposita dell’APP consente di selezionare l’influenzer che meglio si allinea con un desiderio, quindi è possibile chiedergli di promuoverlo, in cambio di una quota dei fondi che saranno raccolti. Il tutto si aggiunge alla già definita fee, la detrazione per la piattaforma.

Può trattarsi, come affermano, di una rivoluzione sociale economica?

In due settimane 50mila iscrizioni alla lista d’attesa e richieste di accesso da 23 paesi del mondo. La curiosità è sempre tanta per tanti. Affermano che “le persone stavano aspettando una novità come questa”, un salto di specie dei social network. Osserviamo che qui si chiede di inviare  $ 1 ad ogni video che descriva un desiderio altrui che sia piaciuto, per restare in attesa che a qualcuno piaccia il  proprio. Una nuova socialità, l’importante è che non sia un gioco a somma zero per i partecipanti, al netto delle deduzioni e della sicuramente encomiabile partecipazioni ai sogni altrui.

*1 Caffè

** Universitiamo

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