La Riforma elettorale e costituzionale che vorrebbe introdurre l’attuale governo italiano guidato dalla “Meloni” è il “Premierato”.
Il Premierato è una forma di governo intesa verso l’elezione “Diretta del capo del Governo a suffragio universale”.
Dunque, il cittadino italiano con questa riforma potrà scegliere da chi vorrà essere governato.
Questa forma di governo, secondo la maggioranza dell’attuale governo “Meloni”, porterà all’Italia governi più stabili e duraturi, oltre alla possibilità da parte della sovranità popolare di scegliere da quale maggioranza, e da quale persona “Premier” vuole farsi governare.
La prima “Bozza” di Premierato al netto degli emendamenti e cambiamenti del testo originale in parlamento, è un Ddl a firma della Ministra per le riforme Istituzionali “Maria Elisabetta Alberti Casellati”, che prevede:
Elezione diretta del “Primo Ministro”- (Il capo del governo detto Premier), a suffragio universale diretto, in un solo turno “secco” in entrambe le camere.
Governi più stabili e duraturi con mandato quinquennale (5anni).
La “Gestione della crisi di Governo” da parte del “Premier”, qualora ci fosse.
Premio di Maggioranza su base Nazionale.
La fine dei Senatori a vita di nomina Presidenziale, con questa riforma infatti dovrebbero diventare “Senato a vita” soltanto gli “Ex” capi di stato (Presidenti della Repubblica).
Il “Nuovo semestre bianco”, il che sta a significare che anche durante il semestre bianco, il Presidente della Repubblica, potrà sciogliere le camere in caso di sfiducia con mozione motivata, o anche in caso di dimissioni volontarie del Premier.
Altro fattore importante della riforma e non di minore importanza, sarà che per alcuni atti approvati da Parlamento, non necessiteranno più della contro firma da parte del Quirinale (Presidente della Repubblica), per l’approvazione definitiva.
Cosa serve per l’approvazione di questa riforma?
Nello scorso mese di novembre 2023, il testo è stato approvato dal consiglio dei “Ministri”, successivamente, è stato calendarizzato i lavori delle commissioni parlamentari.
Si ricorda però, che secondo la legge ogni “Riforma”, deve essere approvata dai due rami del parlamento (Camera e Senato della Repubblica), in doppia lettura, a distanza di almeno tre mesi l’una dall’altra. Il tutto deve avvenire con voti a maggioranza assoluta dai componenti delle due camere.
Tutte le riforme possono essere sottoposte a “Referendum popolare confermativo”, se entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano richiesta un quinto dei membri della camera, o cinquecentomila elettori, o cinque consigli regionali.
Può essere escluso il “Referendum popolare confermativo”, soltanto nel caso “Le Riforme”, dovessero essere approvate da una maggioranza dei due terzi di entrambe le camere. Il Referendum popolare confermativo per essere valido dovrà essere confermato dalla maggioranza degli elettori, è non ha il “Quorum” di maggioranza degli aventi diritto.
Tale riforma elettorale e costituzionale se ufficialmente approvata, potrebbe essere l’inizio di un discorso, e percorso “Parlamentare”, di ulteriore modifica costituzionale, passando così da una “Repubblica parlamentare”, ad una “Repubblica presidenziale”.
Sarà poi compito del parlamento e del governo provvedere, e decidere con quale forma di “Repubblica presidenziale”, la Repubblica presidenziale a turno secco come negli stati uniti (Usa), o con la formula del doppio turno alla “Francese”.
La “Repubblica presidenziale”, comporterà al cittadino di scegliere col proprio voto il “Nuovo Presidente della Repubblica Italiana”, quindi il Presidente della Repubblica non potrà più essere eletto dal parlamento come da legge attuale.
Concludo con una mia opinione personale sulla riforma elettorale e costituzionale del “Premierato” dell’attuale governo presieduto dalla “Meloni”, dicendo che sarà per la nostra nazione “Una cosa buona e giusta”. Mentre sulla possibilità di una Repubblica presidenziale, il mio pensiero ed opinione è “Totalmente positivo”, e che se potrei scegliere, secondo me sarebbe una giusta “Riforma”, il sistema a turno unico (Secco) come negli Stati uniti.
Cantelmo Gian Piero