di Davide Tommasi
Ritorna, a Calimera, la Festa della Cranàra . Dal 20 al 25 Maggio 2024, l’antica produzione dei carboni rivive nel cuore del Paese griko CALIMERA .La riscoperta di un antico mestiere e la volontà di mantenere vivo il suo ricordo segnano uno degli eventi più importanti della vita contadina di un tempo . La manifestazione, organizzata dalla Pro Loco, va in scena in largo Madonna del Mantovano, un tratto di terra suggestiva e affascinante, al confine tra Calimera e Martignano .
il popolo calimerese si riemmerge facendo un salto nel passato e riporta la vita contadina ai tempi di oggi , quella dei “craunari” (carbonai), vissuta, giorno e notte, dinanzi a un cumulo di terra, dove un lungo processo trasformava il legname in carbone. Ancora una volta la pro loco a scritto sulle vivide pagine di storia economica e sociale del paese, sapientemente raccontate da mani esperte di persone che hanno saputo “catturare” i trucchi di un mestiere tramandato solo con le parole. come si può vedere dal video della manifestazione dell’accensione del 20 maggio 2024.
Dal momento dell’accensione si è potuto vedere numerose visite di turisti e docenti universitari che hanno potuto ammirare cosa hanno realizzato i volontari della pro loco di calimera raccontando l’antica produzione del carbone, dando visita l’”ambrakkiu”, vale a dire il rifugio notturno dei carbonai. Degno rinomata considerazione è l’incontro di giovedì 22 maggio con i ragazzi dell’istituto comprensivo di Calimera scuola secondaria G.Gabrieli con il prof. Salvatore Fazzi esperto di storia locale che ha raccontato il mestiere dei craunari calimeresi e del loro lungo tempo speso e sospeso tra il fumo bluastro e denso di una carbonaia accesa.
SABATO 25 , la festa si apre alle 20 con la santa messa e a seguire il concerto dei RushMore gruppo di musica popolare salentina durante la serata presenza dell’area profusi dai soci a mantenere vie le tradizioni del paese.
“E’ una festa molto importante” questo appuntamento, assieme alla Festa di San Luigi dei Lampioni e de “lu Cuturùsciu” e le feste patronali rappresentano il risultato più bello del grande lavoro di volontariato, svolto dai tanti soci di calimera e non solo sicuramente di contenuti da tramandare alle generazione future rammentando loro che era molto più difficile vivere una vita sana prima che adesso senza comodità ma solo di duro lavoro.