In Slovenia, appena oltre il confine dell’Italia, a pochi chilometri da Gorizia, a Volčja Draga, sorge la cantina Guštin. Guštin prende il nome del nonno Joachim Žižmond, per gli amici Guštin, che per primo avviò l’attività e piantò le uve Malvasia e Merlot. L’attività è stata portata avanti dal figlio Ivan e attualmente dal nipote Viljem Žižmond. La pronipote di Guštin, Kerstin, sta iniziando a lavorare ora in azienda.
I vigneti sono allocati in una zona fiabesca, la valle Vipavska Dolina, creata dal fiume Vipava, e risentono delle piacevolezze atmosferiche del mare Adriatico non molto lontano e dell’aria fresca delle Alpi che si stagliano alle spalle. Il risultato è speciale: vini piacevoli, gustosi, morbidi, grintosi, che sono anche figli di un terroir unico. Ecco la Malvasia istriana declinata nelle sue varie combinazioni, e il Merlot che qui raggiunge vette di grande poesia. Come afferma Viljem Žižmond, “Il nonno diceva sempre Merlot e Malvasia, questa è poesia”.
Incontro Viljem Žižmond al Vinitaly di Verona, alla “Morbegno Divino” e a “Calici tra le mura” a Pizzighettone. Lui è impegnatissimo a far conoscere i suoi vini freschi, fruttati e gustosi a tutti coloro che desiderano approcciare la Malvasia istriana e il Merlot. “I nostri vini rappresentano una continuità con la tradizione -afferma Viljem Žižmond- Ogni vino vanta caratteristiche uniche portate da un processo di produzione unico, come la macerazione e la maturazione in botti e serbatoi in grado di produrre vini dal carattere delicato, vivace, fruttato”. Sono vini naturali, e non vengono usati erbicidi chimici in vigna. Prosegue: “Falciamo a mano sotto le viti e in autunno vendemmiamo l’uva a mano, come faceva il nostro bisnonno Guštin 120 anni fa”.
La degustazione della Malvasia istriana porta ad approfondire la conoscenza di un vitigno che regala molte sorprese. In primo luogo c’è da sottolineare che la Malvasia degustata è lontana parente di quella aromatica, al naso è intensa e piacevole ma al gusto risulta secca, sapida, indicata ad accompagnare pesci dell’Adriatico grigliati o formaggi delicati del territorio. La differenza tra la bottiglia del 2020 e quella del 2021 non rileva particolari difformità, la sapidità la fa da padrone, è un vino elegante e a tutto pasto. Molto più morbida la Malvasia del 2022, che risente della sua giovinezza e sprigiona la sua forza nei profumi e nei gusti intensi e piacevoli. Sorprende la selezione del 2019, realizzata con uve mature, che dopo la macerazione trascorre un anno in botte e di rovere e viene quindi imbottigliata insieme a tutte le fragranze e gli aromi nascosti della cantina. Applausi per la Malvasia che trascorre un anno in macerazione, e il resto in barrique, che rende giustizia ad un abbinamento con pecorini intensi e profumati.
La verticale di Merlot è sorprendente. Sia il 2018 (imbottigliato di recente) che il 2019 (che uscirà in autunno) si dimostrano però vini giovani e ancora lontani dalle loro migliori varianti. Il 2016 invade la bocca con forza e passione, frutti rossi, tabacco, cuoio gli aromi principali, ma a tratti scaturiscono ancora tannini verdi che la dicono lunga sulla possibilità di ulteriore affinamento. Il 2017 è un inno alla gioia nella sua completezza, la bottiglia è stata insignita della medaglia d’oro nella Berliner Wine Trophy del 2022 e in una recente edizione di Asian Wine Trophy, riconoscimento del bel lavoro che sta portando avanti Viljem assieme al suo team. La conclusione, con l’anno 2013, porta in bocca tutte le migliori sensazioni ed i gusti più incisivi. Il gusto è pieno e rotondo, intenso e robusto, fruttato e caldo, scivola nel palato e la poesia si apre come un gioiello antico e raro. Davvero ottima annata, come ottima è questa cantina scoperta quasi per caso.