di Antonello Liuzzi
A venti anni dalla morte di Mons. Mariano Magrassi non possiamo non sentire ancora viva la sua risonanza, la profondità e la validità del suo lungo, lungimirante e fecondo servizio episcopale che con entusiasmo e forza ha saputo donare alla nostra Chiesa.
Una giornata commemorativa domenica 5 maggio, con presentazione del libro, un volume a più mani delle Edizioni La Scala per commemorarne l’opera e la persona, presso l’Abbazia Madonna della Scala in Noci (Ba).
Rileggendo, riascoltando, approfondendo il periodo episcopale di Mons. Magrassi, penso di poter affermare che il suo nome è legato soprattutto alla promozione e alla diffusione della causa liturgica nel periodo intenso e travagliato del post-concilio, un momento qualificante del suo essere pastore e guida, una bella avventura che ha fatto correre alla Chiesa a lui affidata.
Molti ricordano la passione, l’entusiasmo e la ricchezza di dottrina con i cui il defunto Pastore ha accompagnato i vari momenti assembleari, le tappe e l’intero cammino sinodale penso alla ricchezza di dottrina nella centralità della liturgia, la riscoperta della lextio divina, ricordando il saggio Bibbia e preghiera.
Mons. Magrassi ha lasciato molto alla nostra Chiesa in opere, gesti di carità, dialoghi con la società civile.
Perciò l’espressione più vera della nostra gratitudine e del nostro ricordo, sarà l’impegno ad attuare e vivere le istanze e riflessioni contenute nei Libri a cura delle Edizioni La Scala, dell’abbazia benedettina di Noci, che in passato hanno pubblicato diversi suoi scritti. ma che hanno da entrare a pieno titolo nel vissuto della nostra storia e nell’impegno della nostra testimonianza.
“Padre Mariano” come preferiva essere chiamato anche dopo la sua consacrazione episcopale, era un uomo dalla grande esperienza di governo e dal cuore grande, sempre lo stesso sia quando guidava la diocesi negli eventi ordinari e straordinari, sia quando, senza croce pettorale, sia quando si ritirò in Abbazia a Noci per motivi di salute, dove morì il 15 Aprile 2004.
Andrea Mariano Magrassi già abate del monastero Madonna della Scala dal 1972 al 1977, primo arcivescovo della nuova arcidiocesi di Bari-Bitonto, dal dicembre del 1977 a capo della chiesa di Bari e dal 1982 anche di quella di Bitonto. Appartenente all’ordine dei benedettini, mons. Magrassi morì nell’abbazia della Madonna della Scala a Noci, luogo incantevole di meditazione e preghiera.
La sua consacrazione episcopale avvenne il 17 dicembre 1977 quando fu nominato arcivescovo dell’allora arcidiocesi di Bari Canosa succedendo a mons. Anastasio Alberto Ballestrero divenuto cardinale e trasferito a Torino.
Il 30 settembre 1982 fu nominato vescovo della diocesi di Bitonto, che dal 30 settembre 1986 venne unita alla Sede Vescovile di Bari, dando vita alla nuova arcidiocesi di Bari-Bitonto, per la riforma delle diocesi in Italia.
L’avvenimento più memorabile degli anni del suo episcopato fu sicuramente la Santa Visita Pastorale di Papa Giovanni Paolo II a Bari e a Bitonto, fu chiamato da Paolo VI a predicare gli esercizi alla Curia Romana e le meditazioni sono custodite in un libro intitolato Afferrati da Cristo.
Oggi le sue spoglie mortali riposano in pace nel transetto laterale dell’abside nella tomba ubicata sotto la pavimentazione nella Cripta della Cattedrale di Bari, quotidianamente venerate da cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi, autorità e fedeli laici da quanti lo amarono e fruirono della sua carità pastorale, e il suo nome rimarrà inciso nell’albo d’oro della città di Bitonto, oltre che nel cuore della cittadinanza per il suo amore fraterno.