In Italia, sono più di 100mila i bambini con uno o entrambi i genitori detenuti in carcere
Giovedì 2 maggio, il confronto tra alcuni dei più autorevoli esperti nazionali del problema
L’evento organizzato da Camera Minorile e Comune di Foggia per i “100 giorni della legalità”
Interverrà Felice Maurizio D’Ettore, Garante nazionale dei diritti delle persone detenute
FOGGIA – Sono più di 100mila, in Italia, i bambini con uno o entrambi i genitori detenuti in carcere. Una condizione che riguarda moltissimi minori anche nel capoluogo e in tutta la provincia di Foggia. Una situazione complessa, difficile, che riguarda da vicino e molto profondamente soprattutto i diritti dei minori, la deprivazione e i traumi vissuti dai figli dei detenuti, ma anche naturalmente dalle donne e dagli uomini carcerati. Diversa e, se possibile, ancora più difficile e drammatica è la condizione vissuta in Italia dai 19 bambini (dato aggiornato al 22 gennaio 2024) che in carcere ci vivono, senza essere responsabili di alcuna colpa, assieme alle loro mamme. In questo caso specifico si tratta di bambini molto piccoli, nella maggioranza dei casi figli di madri straniere la cui situazione non ha permesso soluzioni alternative, se non quella della ‘doppia detenzione’ di mamma condannata e piccolo innocente che ha bisogno di essere accudito. Alcuni di quei bambini in carcere ci sono addirittura nati. Il diritto alla bigenitorialità dei figli di genitori detenuti, per reati esterni alla famiglia e alla relazione familiare, presenta grandi complessità legate a condizioni personali, familiari, culturali e sociali che si intrecciano a seconda delle tante circostanze personali e del nucleo familiare.
Il legame dei figli con i genitori detenuti è connotato nella maggioranza dei casi da profondo affetto, bisogno di incontro e confronto, ma a volte, al contrario, da risentimento e negazione.
Criticità e complessità relazionali di cui tener conto, quali il rischio di identificazione, la linea sottile tra comprensione e giudizio, perdono e rinnegamento, oppure emulazione e idealizzazione di un genitore lontano. Anche un supporto al genitore collocatario appare fondamentale quanto necessario nella gestione della relazione tra il figlio e l’altro genitore ristretto. Su questa importante e drammatica questione, giovedì 2 maggio 2024, con inizio alle ore 15 nell’aula consiliare di Palazzo di Città, a Foggia si terrà un importante convegno nazionale. L’iniziativa, nell’ambito di “100 giorni per la legalità e la lotta alle mafie”, è organizzata dalla Camera Minorile di Capitanata e dal Comune di Foggia, con la collaborazione e il patrocinio di Comitato Unicef Foggia, Ordine degli Avvocati di Foggia, Camera Penale di Capitanata e Unione Nazionale Camere Minorili.
IL PROGRAMMA. Ad aprire i lavori del convegno, moderati dall’avvocato Ermenegildo Russo, saranno i saluti di: Maria Aida Episcopo, sindaca di Foggia; Giulio De Santis, assessore alla Legalità del Comune di Foggia; Anna Lucia Celentano, presidente della Camera Minorile di Capitanata; Maria Emilia De Martinis, settore psicosociale-pedagogico dell’Unione Nazionale Camere Minorili; Gianluca Ursitti, presidente del Consiglio dell’Ordine Forense di Foggia; Giulia Magliulo, Direttrice della Casa circondariale di Foggia. A seguire, sarà proiettato “La luce dentro”, film-documentario di Luciano Toriello. I temi del convegno saranno introdotti dagli interventi di Ludovico Vaccaro, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, e di Felice Maurizio D’Ettore, Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. Sui diversi e specifici aspetti delle problematiche oggetto del convegno interverranno: Piero Rossi, Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale; Roberto Casella, Foro di Bologna-direttivo UNCM; Clara Goffredo, Magistrato di sorveglianza; Adelaide Minenna, Giudice Ordinario presso il Tribunale per i Minorenni di Bari; Mirella Enza Pina Malcangi, Direttrice UEPE Foggia. Le conclusioni saranno affidate a Giulio Treggiari, presidente della Camera Penale di Capitanata.