Il libro “Ricordi di una vita diplomatica ed esuli pensieri” di Giorgio Franchetti Pardo, da poco pubblicato nella collana “Memorie e studi diplomatici” dell’Editoriale Scientifica, non è solo una semplice autobiografia, ma anche un’originale fonte di conoscenza su alcuni aspetti della nostra storia più recente. Il libro apre finestre su eventi storici di rilievo, mescolati sapientemente con aneddoti personali, che si riferiscono all’esperienza dell’autore nella Spagna franchista, nel Brasile durante la Rivoluzione del 1964, nel Portogallo di Salazar, arrivando fino al pre-crollo dell’Unione Sovietica e al suo ruolo di Ambasciatore in Turchia. Un momento particolarmente significativo è descritto durante il suo incarico in Brasile, dove Franchetti Pardo gioca un ruolo cruciale nel mantenimento delle relazioni bilaterali durante quella fase turbolenta.
Franchetti Pardo emerge inoltre come un acuto analista politico e narratore sensibile, capace di illustrare le trame complesse delle relazioni internazionali con un linguaggio chiaro e scorrevole. Le sue riflessioni non solo illuminano gli aspetti professionali della diplomazia, ma rivelano anche una profonda passione per il dialogo interculturale e la comprensione reciproca. I suoi racconti avvicinano il lettore alle intricate realtà della diplomazia ed offrono anche preziose lezioni sul suo impatto duraturo. Una serie di scritti pubblicati in appendice del libro, forniscono uno stimolante contributo alla migliore comprensione di diversi aspetti legati al concetto di Mediterraneità, Turchia e diritti umani.
Riflettendo su questa lettura, oltre alla grande opportunità di arricchimento personale, la capacità dell’autore è anche quella di legare la storia personale a quella globale. Questo rende il libro non solo una testimonianza storica, ma anche un manuale su come la diplomazia possa e debba essere esercitata. Si tratta di un’opera vivamente consigliata a chi è interessato a comprendere meglio le dinamiche del servizio diplomatico attraverso un racconto personale e coinvolgente, capace di spiegare il valore e la complessità del costruire ponti, non muri, nel nostro mondo sempre più interconnesso.
Il libro, che ha una postfazione dell’Ambasciatore Stefano Baldi, si distingue per la sua capacità di trasmettere esperienze vissute con un’intensità che coinvolge il lettore, in una scorrevole testimonianza delle sfide e dei successi di un’intera carriera. “Ricordi di una vita diplomatica ed esuli pensieri” è, quindi, molto più di un semplice racconto di vita, è un invito a riflettere sull’importanza della diplomazia come strumento di pace e comprensione tra le nazioni.
(Articolo di Valentino Trenga)