di Antonio Simondi
E alla fine è arrivato lo scudetto, il Ventesimo nella storia dell’Inter e la seconda stella ottenuta con un gioco spaziale, sorprendente. Una vittoria arrivata battendo i rivali del Milan nel derby a casa loro, mai successo prima nella storia del calcio italiano che il titolo si decidesse in un derby.
Una squadra di cui negli anni avvenire la formazione si ricorderà come se fosse poesia pura, Sommer, di Marco, Bastoni, Acerbi, Darmian,Pavard, Barella, Mkhitaryan, Calhanoglu, Lautaro, Thuram e ancora Aslani, Buchanan, de Vrij, Frattesi, Klaassen, Sensi, Arnautovic, Carlos Augusto, Sanchez, Cuadrado, Bisseck, Audero e l’allenatore Simone Inzaghi il quale ha dimostrato grande attaccamento alla squadra e ai colori il merito è suo. Ognuno ha messo il suo, in porta Sommer è una garanzia, Bastoni, di Marco e Darmian proteggono la corazzata interista, Barella, Mkhitaryan e Chalanoglu muovono con eleganza il gioco e in attacco Lautaro, Thuram insieme a Sanchez, Frattesi vanno sulla via del gol. Il merito va anche ai tifosi interisti che non hanno mai smesso di far sentire il loro sostegno alla squadra anche nei pochi momenti difficili e alla fine la festa è nostra e la notte è nerazzurra. I numeri dello scudetto finora dicono Inter quota 86 punti, con soli 18 gol subiti e 79 fatti, numeri da grande squadra.
Ora entrando nel derby, il risultato in campo dice Inter 2- 1 Milan, la vittoria dello scudetto è arrivata grazie ai gol di Acerbi e Thuram, mentre per la squadra rossonera a segno Tomori. L’Inter ha espresso il suo gioco con buone azioni e ripartenze, ma la partita cambia a 10 minuti dalla fine gol di Tomori che avvicina il Milan al pareggio, negli ultimi dieci minuti, i giocatori del Milan cercano in tutti i modi di trovare gli scontri con gli avversari e tra risse e tensioni il Milan si ritrova in dieci, espulsi Theo Hernandez prima e Tomori, mentre per l’Inter espulso Dumfries scontratosi con Theo Hernandez.
Ma la vittoria finale arriva è scudetto, piazza Duomo si riempie di tifosi ora è il momento della festa, la Storia è stata fatta. Antonio Simondi