Del 21 Aprile 2024 alle ore 08:00
Supporti finanziari per il 2° quadrimestre di fiere e sagre, patrimonio della Puglia, momenti magici un po’ ovunque, molteplicità di colori, sapori e tradizioni nell’estate che si approssima ad iniziare a breve.
Il termine Sagra indicava la cerimonia religiosa che i sovrani erano soliti compiere ascendendo al trono per avere il “suggello della divinità”. Il popolo che ha un re consacrato è pronto a difenderlo. Quindi la sagra era la condizione necessaria perché il sovrano possedesse i suoi titoli ed era efficace anche perché al popolo sarebbe apparso un sacrilegio qualsiasi affronto al suo sovrano “unto dal signore”. Alla cerimonia sacra seguivano festeggiamenti con balli, musiche e banchetti. Molte sagre avevano e hanno tuttora radici religiose. Ad esempio, le feste patronali italiane che si svolgono in onore dei santi protettori delle città, sono un chiaro retaggio di tradizioni religiose che si intrecciano con la cultura locale.
Il termine Fiera per alcuni si ritiene derivasse dal latino Feria perché spesso nei giorni feriali si teneva un mercato, al quale accorrevano in molti, da località differenti, per vendere e comprare “con franchigia di gabella”. Le origini sono lontane e le si vedeva prosperare nei tempi in cui la libertà di commercio non esisteva, sin dall’epoca feudale caratterizzata dalla numerosità dei villaggi. Le fiere storiche non solo permettevano il commercio di merci ma anche la diffusione di idee, tecnologie e innovazioni. Ad esempio, le fiere dell’epoca rinascimentale in Italia erano spesso accompagnate da dimostrazioni di nuove tecniche artistiche e scientifiche.
Le fiere e le sagre erano anche momenti in cui la gerarchia sociale poteva essere temporaneamente dimenticata o ribaltata, come nei carnevali, dove i ruoli sociali spesso si invertivano in un contesto di festa e liberazione.
Negli almanacchi del secolo scorso, tra gli altri il famoso Frate Indovino nato nel 1945, si dedicava un ampio spazio all’elencazione di fiere e sagre, regione per regione, comune per comune, in ordine alfabetico. Spesso la distribuzione geografica vedeva prevalere la Puglia, che, di recente, con legge regionale nel 2009, ha disciplinato la “Produzione e lo sviluppo del sistema fieristico regionale” riconoscendone il valore strategico nello sviluppo economico regionale.
Gli organizzatori di eventi fieristici, entro il 28 febbraio dell’anno che precede lo svolgimento delle manifestazioni, devono comunicare alla Regione Puglia la richiesta di inserimento nel calendario regionale, insieme all’istanza di riconoscimento o conferma della “qualificazione di manifestazione fieristica di rilevanza internazionale, nazionale o regionale” e della natura privatistica dell’attività.
Per le qualificazioni i criteri sono definiti da apposite deliberazioni regionali. Per la qualifica regionale i criteri richiesti includono tra gli altri la Consuetudine, aver avuto luogo da non meno di cinque anni consecutivi, l’Innovazione, la proposta di prodotti innovativi in grado di attrarre visitatori in gran numero, la Tradizione in quanto devono poter valorizzare la cultura del territorio, le peculiarità storiche, artistiche, folcloristiche, linguistiche, usi e costumi locali. Ben 28 i settori merceologici relativi alle manifestazioni fieristiche tra i quali Food, Bevande, Ospitalità, ma anche Sport, Hobby, Intrattenimento, Arte, Energia, Combustibili, Gas,
Il 31 agosto scadrà il termine per presentare le domande per la concessione di contributi per il sostegno a sagre, fiere, manifestazioni ed eventi culturali in Puglia nel secondo quadrimestre 2024, che siano momenti di aggregazione sociale, attrattivi dal punto di vista turistico e commerciale, per un supporto al comparto agroalimentare pugliese.
Pubblicata il 19 aprile la determinazione della Regione Puglia con l’avviso per il 2° quadrimestre 2024, nell’ambito del Programma di promozione dei prodotti agroalimentari pugliesi di qualità ed educazione alimentare, all’avviso si può già partecipare a partire dal 19 aprile, in quanto la procedura è a sportello. Le istanze saranno accolte, in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande pervenute tramite pec*, sino alla disponibilità delle risorse stanziate.
Rilevante, per l’approvazione, la conformità dei progetti degli eventi ai requisiti definiti a febbraio scorso. Le domande sono ammesse per gli Enti Pubblici, le PA, le associazioni, le proloco e le fondazioni. I vincoli sono quelli di un solo evento per la presente annualità, purché non abbia ricevuto altri contributi di altra tipologia. L’evento deve concludersi entro il 31 agosto, per il quadrimestre successivo sarà pubblicato un ulteriore avviso ad esso dedicato.
Il tema dell’evento dovrà essere la celebrazione di uno o più prodotti agroalimentari pugliesi di eccellenza, o meglio prodotti tipici e prodotti agroalimentari tradizionali (PAT). Il budget a disposizione per il quadrimestre attuale è di euro 130mila.
La griglia di valutazione dei progetti, tra gli altri elementi, prevede la pubblicità dell’evento tramite social media ad esempio Facebook, Instagram, Tik Tok, X o altro, con un massimo di due punti, quindi la pubblicazione su riviste locali, nazionali ed internazionali con un massimo di tre punti, e sino a quattro punti per la presenza su emittenti televisive locali, nazionali e internazionali. L’ammontare totale dei punti sarà determinante per la percentuale di finanziamento dei costi della manifestazione.
*(promozione.agroalimentare.regione@pec.rupar.puglia.it)
L’articolo Per non tradire le tradizioni è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.