Del 18 Aprile 2024 alle ore 00:06
La soffitta è piena di libri ed eccone uno, del 1962, edizione Longanesi, i super pocket 350 lire
In un ipotetico ed assurdo cambio oggi sarebbero 18 centesimi di euro (Ahi cara lira!).
L’edizione conferma che è un libro esaurito nelle edizioni originali (Usa – Baltimora) esaurito anche nelle edizioni tascabili Longanesi. Insomma non c’è più, dunque solo da acquistare online copie vintage o nelle soffitte.
L’autrice americana Joyce MacIver, (Baltimore, 1904-New York, 1999), secondo le cronache italiane del 1962, fu incriminata per il libro la “Matta”.
Questa la vicenda: un venditore ambulante di Sampierdarena viene rinviato a giudizio, dalla Procura di Cuneo, per aver esposto il libro sulla sua bancarella, ritenuto offensivo del pudore.
Lo stesso accadde a Foggia, dove il libro fu sequestrato in base ad una disposizione della magistratura che circa un mese prima aveva rinviato a giudizio due uomini ed una donna per atti osceni ed altro che – secondo i giudizi – si erano proprio ispirati al romanzo.
In tutta l’Italia il libro fu addirittura sequestrato
Proprio nel mese di luglio del 1964, durante il processo la scrittrice americana venne assolta, e la sua, come emerge dalla stessa sentenza, ed anche nella difesa della casa editrice milanese, era ed è una satira moralizzante.
Una autobiografica intima e franca di una giovane che in presenza di un certo tipo di uomo si trasforma in vittima incapace di difendere non soltanto i propri impulsi, ma anche il proprio corpo.
Quante volte negli episodi della gioventù al femminile si è vissuto con quella Cosa dentro?
Di vicende intime, familiari è piena anche oggi la cronaca. La fragilità di alcune adolescenti di fronte a mostri. Violenze e femmicidi che nascono da rapporti d’amore tossici
Per esempio la ninfomania, che si avvicina alla patologia della nostra protagonista, fu considerata dapprima una perversione e, in tempi successivi, soprattutto moderni una patologia sessuale femminile caratterizzata da una compulsiva ricerca di partner e accompagnata da assenza di piacere o frigidità.
Ecco come la protagonista parla del proprio impulso:
” In questi giorni, durante l’estate del 1942, mi posi più e più volte questa domanda, quando pensavo scioccamente che si potesse risolvere il problema pensando.
Che cosa è questa cosa che mi tiene in una morsa di ferro e mi costringe a fare a modo suo, non solo contro il mio stesso desiderio nel momento della crisi, ma anche contro tutto quel che consideravo caro ed addirittura piacevole nella vita? Che cos’è? Da dove viene? Chi sei?”
Una caratteristica del romanzo è che ricalca il mondo femminile americano, dove la noia o la mancanza di una vera fede, trasporta sui divani degli psichiatri come fa la protagonista con sei psicanalisti un po’ esagerati, strani e qualcuno persino violento.
Questo non è soltanto un bel romanzo da leggere, del resto pur essendo un libro introvabile in rete, ha sicuramente vissuto periodi d’oro per le stampe oramai esaurite nelle varie edizioni.
E’ soprattutto un documento umano
L’articolo Joyce MacIver – «La Matta» è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.