Nel mondo non c’è Pace. Oggi è più evidente che per il passato.
Nel tempo in cui si scrive di progresso, di riforme socio/economiche, l’instabile equilibrio, che dovrebbe garantire la Pace, il mondo, è sempre scosso da azione di guerra, anche se non dichiarata, che coinvolgono numerosi punti “caldi” in tutti i Continenti. I focolai che minacciano la Pace non si sono spenti. Anzi, si sono rinvigoriti anche con atti di terrorismo.
Attribuire responsabilità, che pure ci sono, non è semplice. Ciò che preoccupa è che la violenza può essere gestita dalla volontà di pochi. Altri uomini ne sono le potenziali vittime. Ci sono ancora troppi compromessi e irresponsabili superficialità da spazzare via. E’ indispensabile l’impegno di superare le “tensioni” internazionali.
Nel 2050, quando l’Umanità supererà i tredici miliardi d’individui, solo la Pace potrebbe tentare di garantire prospettive di vita non più subordinate a richieste sconsiderate e rivendicazioni inutili. Le convinzioni, tra l’altro non sempre palesi, non hanno pregio senza la coerenza di una pacifica coesistenza. Insomma, comunque si esamini la situazione internazionale, la Pace resta la scelta migliore.
Giorgio Brignola