Del 10 Aprile 2024 alle ore 09:46
di Andrea Gentili
La musica di Johann Sebastian Bach accompagna lo svolgimento di questa pellicola che è un inno alla solidarietà tra i popoli che, da sempre, si affrontano in modo maldestro tra di loro e spesso per motivazioni che ai tempi di oggi potremmo arrivare a definire futili, perché una volta le guerre iniziavano perché c’era la necessità di sfamare intere famiglie e non c’era alcun’altra possibilità che quella di togliere con la forza il cibo da una bocca all’altra; oggi, invece, le guerre iniziano con delle motivazioni di fondo completamente diverse e cioè per motivi economici e di puro egoismo.
Ed è sulla base di questa base che Beppe Cino, sia pure con una certa dose di retorica, ha costruito una pellicola incentrata su un ambiente rurale, quello che oggi possiamo ancora definire “ pulito “, per arrivare a dimostrare che, con l’aiuto della religione si possono abbattere muri immensi, quali l’odio e l’egoismo del quale abbiamo accennato sopra.
Protagonista delle vicenda, ambientata in Sicilia e magistralmente portata sullo schermo, è una ex bidella, Alfonsina, alla quale appare in sogno la Madonna che la stimola a riportare alla luce una sua statuetta misteriosamente sepolta sotto un albero di carrubo, un albero che fa da confine tra due proprietà i cui “ signori “ sono due famiglie in annoso conflitto tra di loro proprio per i motivi che abbiamo indicato più sopra.
La fede religiosa, l’amore che sorge tra due appartenenti alle due famiglie, l’opera intelligente di un sacerdote “ paesano “ ma non troppo, il superamento di inutili e dannose barriere di ordine materiale e psicologico, l’intento di dimostrare come l’amore tra i popoli sia possibile riescono tutti insieme a raggiungere più scopi contemporaneamente: fratello e sorella che si rappacificano, famiglie che finalmente riescono a superare odi decennali, dialoghi che si reintrecciano in nome di un dialogo possibile tra tutti i popoli che in questa narrazione sono rappresentati da una Madonna con il volto da nordafricana e da una donna semplice, l’ex bidella, nemmeno tanto colta e nemmeno tanto credente ma dota di grande senso pratico alla quale da il volto luminoso ed accattivante una sempre brava Maria Grazia Cucinotta.
Un film che merita davvero di essere maggiormente propagandato per insegnare qal mondo che la Pace è possibile.
L’articolo Gli agnelli possono pascolare in pace: storia di come si abbatte un confine è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.