Del 9 Aprile 2024 alle ore 19:36
Il Senato Accademico dell’Università di Bari Aldo Moro dopo ampia
discussione ribadisce il ripudio della guerra nel rispetto dell’art. 11
della Costituzione della Repubblica Italiana.
Il Senato Accademico dell’Università degli Studi di Bari, riaffermando il ruolo di Istituzione di formazione e di ricerca nella promozione della conoscenza, quale fondamento per la costruzione della Pace, rinnova con forza, anche alla luce della risoluzione ONU del 25 marzo 2024 e nel rispetto dei diritti civili e umani, la richiesta di cessare il fuoco per una pace giusta al fine di scongiurare l’ulteriore aggravarsi della situazione umanitaria in difesa delle popolazioni.
Il Senato Accademico, inoltre, delibera all’unanimità quanto segue:
che non presenterà progetti per il Bando sull’Accordo di Cooperazione
Industriale, Scientifica e Tecnologica tra Italia e Israele;
che sarà parte attiva nelle consultazione della Commissione Europea sulle Tecnologie dual use in scadenza il prossimo 30 aprile 2024;
che è impegnata a promuovere azioni di supporto alle attività
finalizzate alla costruzione della Pace;
che aderirà, nell’ambito delle azioni di cooperazione allo sviluppo,
all’albo della Regione Puglia dei soggetti operatori di partenariato, di cooperazione internazionale e di promozione della cultura dei diritti umani in scadenza il prossimo 28 aprile 2024;
che presenterà la candidatura dell’Università al Programma
UNITWIN/UNESCO Chairs, alla Commissione Nazionale entro il 15 marzo 2025
in vista della presentazione ufficiale ad UNESCO con scadenza 30 Aprile
2025;
che sosterrà la promozione di un Dottorato di Ricerca di Interesse
Nazionale sui temi della pace e prevenzione dei conflitti.
“L’Università è per definizione luogo di dibattito e riflessione aperta alla collaborazione con studiosi e atenei di tutto il mondo- così aggiunge il Rettore Stefano Bronzini – ispirandosi sempre ai principi di Pace sanciti dalla nostra Costituzione.”
L’articolo Decisioni Senato Accademico dell’Uniba de 9 aprile è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.