Concerto memorabile di Maurizio Baglini ieri sera a Taranto. Standing ovation del pubblico
Pianista di fama internazionale, comunicatore musicale, Maurizio Baglini non ha bisogno di molte presentazioni. E ieri sera, di fronte ad un pubblico attento, le note del suo pianoforte hanno saputo creare suggestioni ed emozioni davvero uniche.
Il sogno, l’estasi della musica
Un pianoforte e lui, Maurizio Baglini, ieri sera sul palco del Teatro Fusco, poi, l’estasi di una ricerca sonora ineguagliabile, grazie anche ad un programma che ha saputo creare, pur nella sua indiscutibile difficoltà, quell’alchimia che fa vibrare in un corpus unico la sensazione, l’emozione del pubblico.
Non ha tradito dunque le aspettative questo pianista pisano che ha mietuto, nel corso degli anni, riconoscimenti prestigiosi, quali il World Music Piano Master di Montecarlo, a soli 24 anni.
Un talento precoce, dunque, evidenziatosi anche a Taranto con la vittoria assoluta del premio Arcangelo Speranza nel lontano 1993. Un talento accresciuto da anni di studi, ma soprattutto da quella ricerca del suono che sa evocare lo spirito di ogni compositore, penetrando quasi nella sua anima.
Il pianoforte, sotto il tocco delle mani di questo straordinario esecutore diventa voce, espressione visiva, essenza di una spiritualità che travalica gli spazi, il tempo. E la platea palpita, vibra, vive col suono, evocando immagini, emozioni ineguagliabili.
Questo il segreto, il mistero di quell’aura magica che ieri sera ha colmato gli spazi del Fusco, in un silenzio del pubblico che trasudava respiri affannosi e attesa di quell’esplosione emotiva che pone termine all’esecuzione di ogni brano.
Un programma di grande difficoltà
Da Chopin, con le sue emozioni poetiche declinate in musica, a Liszt, con la sua musica travolgente, fino a Mussorgsky, Maurizio Baglini si è espresso come interprete attento, divenendo quasi il traduttore dei messaggi più reconditi di questi compositori.
Sfidando se stesso, il maestro ha cercato ogni minimo suono, quasi fosse percezione impalpabile ed evocatrice di una sonorità che sa parlare, sa visualizzare le atmosfere, le immagini, ricreandole, raffigurandole.
Lo struggimento più intimo di Chopin ha preso così corpo, come la sfida sonora di Liszt, mentre i quadri di Mussorgsky hanno acquisito una loro dimensione, quasi una corposità che si è manifestata all’interno di una mostra che è stato per tutti i presenti un percorso nella ricerca del sé.
L’escalation in musica
Che la musica abbia un linguaggio struggente, fortemente evocativo e coinvolgente, è fuori discussione, ma quando al pianoforte c’è un interprete come Maurizio Baglini allora la musica crea rapimento, estasi, in quel crescendo emotivo che è catarsi.
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L’articolo Maurizio Baglini incanta il pubblico del Teatro Fusco di Taranto è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.