Del 8 Aprile 2024 alle ore 19:30

La Thailandia ha concesso il permesso alla giunta del Myanmar di effettuare un volo speciale per evacuare il suo personale dopo che centinaia di truppe vicino allo snodo commerciale strategico di confine con il Myanmar di Myawaddy si sono arrese alle forze della resistenza. Secondo quanto riferito, più di 600 soldati della giunta si sono arresi alla Karen National Union (KNU) e alle forze alleate che hanno sequestrato sette basi militari dentro e intorno a Myawaddy, che si trova adiacente alla città di confine tailandese di Mae Sot a Tak. Si prevede che l’ultima grande sconfitta del regime avrà ripercussioni significative sulla vicina Thailandia, che si stava già preparando ad un afflusso di rifugiati dal Myanmar dopo che la giunta aveva attivato la coscrizione militare a febbraio.

La giunta militare del Myanmar evacua le truppe attraverso la Thailandia dopo la sconfitta

Myawaddy nello stato di Karen (Kayin) era il sito della più grande roccaforte militare della giunta prima della sconfitta di domenica sera. Il regime ha anche perso diverse città a causa degli eserciti etnici nello Stato Shan, al confine con la Cina, e nello Stato Rakhine più occidentale, al confine con il Bangladesh. Bangladesh. L’ambasciata del Myanmar in Tailandia ha contattato domenica notte il ministero degli Esteri tailandese per richiedere il permesso di far atterrare un aereo ATR 72-600 all’aeroporto di Mae Sot per 72 ore per caricare “passeggeri e merci speciali”. Si ritiene che i passeggeri siano militari e funzionari governativi che si sono arresi alla KNU e verranno riportati a Yangon. Le perdite nello stato di Kayin in Myanmar sono le ultime di una serie di sconfitte dall’ottobre 2023 che hanno costretto il regime militare – che ha preso il potere con un colpo di stato del 2021 – a cedere il controllo in aree di confine chiave come lo stato di Rakhine e lo stato di Shan.

L’articolo La giunta militare del Myanmar evacua le truppe attraverso la Thailandia dopo la sconfitta è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.

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